Thalassomedon haningtoni
Thalassomedon | |
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Scheletro di Thalassomedon haningtoni | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Sauropsida |
Ordine | Plesiosauria |
Sottordine | Plesiosauroidea |
Famiglia | Elasmosauridae |
Genere | Thalassomedon |
Specie | T. haningtoni |
Il talassomedonte (Thalassomedon haningtoni) è un rettile marino estinto, appartenente ai plesiosauri. Visse all'inizio del Cretaceo superiore (Cenomaniano, circa 95 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questo animale era lungo circa 12 metri e rappresenta quindi uno dei più grandi plesiosauri noti. Il solo collo misurava circa 6 metri, circa la metà della lunghezza dell'animale stesso, ed era composto da 63 vertebre. Le zampe erano trasformate in strutture simili a pinne lunghe circa un metro e mezzo. Il cranio era lungo 47 centimetri e i denti aguzzi potevano raggiungere la lunghezza di 5 centimetri.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]I fossili di questo animale furono ritrovati per la prima volta nel 1939 e provenivano dalla formazione Graneros nella contea di Baca, in Colorado, risalente all'inizio del Cretaceo superiore (Cenomaniano, circa 95 milioni di anni fa). Thalassomedon (il cui nome significa "re dei mari") è considerato un tipico rappresentante degli elasmosauridi, un gruppo di plesiosauri dal collo particolarmente allungato.
Descritto per la prima volta da Welles nel 1943, Thalassomedon haningtoni è uno dei più antichi elasmosauri vissuti nel Canale Interno Occidentale, il grande braccio di mare che ricopriva parte degli attuali Stati Uniti centrali nel corso del Cretaceo. Il suo più stretto parente era probabilmente Elasmosaurus, il genere più specializzato della famiglia. Di Thalassomedon sono stati ritrovati vari esemplari di diverso grado di conservazione, alcuni dei quali sono esposti in vari musei degli Stati Uniti. La specie di plesiosauri nota come Alzadasaurus riggsi, descritta anch'essa da Welles nel 1943, è stata in seguito considerata un sinonimo di Thalassomedon (Carpenter, 1999).
Paleobiologia
[modifica | modifica wikitesto]Sono state ritrovate delle pietre nella zona dello stomaco (gastroliti), che hanno condotto alcuni paleontologi a ipotizzare che queste fossero usate come zavorra o durante la digestione; se quest'ultima ipotesi fosse corretta, l'azione dello stomaco doveva far sì che le pietre sminuzzassero il cibo ingerito.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Welles, S. P., 1943, Elasmosaurid Plesiosaurs with description of new material from California and Colorado: Memoirs of the University of California, v. 13, n. 3, p. 125-254.
- Zawisha, P. H. and Lee, I.; 1995; The preparation, design, fabrication, engineering and installation of a mount for Thalassomedon haningtoni (long-necked plesiosaur); Journal of Vertebrate Paleontology; 15(3, Suppl.) pp.61; University of Oklahoma
- Carpenter, K. (1999). "Revision of North American elasmosaurs from the Cretaceous western interior." Paludicola, 2(2): 148-173.
- Sachs, S.; Lindgren, J.; Madzia, D.; Kear, B. P. (2021). "Cranial osteology of the mid-Cretaceous elasmosaurid Thalassomedon haningtoni from the Western Interior Seaway of North America". Cretaceous Research. 123: Article 104769. doi:10.1016/j.cretres.2021.104769. S2CID 234055157.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Thalassomedon haningtoni, su Fossilworks.org.