Strage degli innocenti (Daniele da Volterra)

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Strage degli innocenti
AutoreDaniele da Volterra
Data1557
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni147×144 cm
UbicazioneGalleria degli Uffizi, Firenze

La Strage degli innocenti è dipinto a olio su tavola di Daniele Ricciarelli da Volterra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«Dopo queste cose, essendo gran tempo che non era stato a Volterra sua patria, vi andò prima che ritornasse a Roma e vi fu molto carezzato dagl’amici e parenti suoi; et essendo pregato di lasciare alcuna memoria di sé nella patria, fece in un quadrotto di figure piccole la storia degl’innocenti, che fu tenuta molto bell’opera, e la pose nella chiesa di San Piero»

L'opera fu realizzata per la chiesa di San Pietro in Selci di Volterra durante l'ultimo viaggio del Ricciarelli nella città natale. L'artista fra l'altro si fece rimborsare le spese ma rinunciò al pagamento vero e proprio.[1] È stata l'ultima opera pittorica realizzata personalmente da lui: in seguito si dedicò quasi esclusivamente alla scultura.[2] Riprese con poche modifiche un proprio cartone, già utilizzato dal suo allievo Michele Alberti per un affresco all'interno della chiesa della Trinità dei Monti a Roma.

Il dipinto fu acquistato per 600 scudi dalla Galleria degli Uffizi nel 1782, dal direttore Giuseppe Bencivenni Pelli per conto di Pietro Leopoldo. Fu esposto nella Tribuna, dove rimase almeno fino al 1926. Successivamente per un certo periodo fu esposto alla Galleria dell'Accademia,[3] per poi tornare agli Uffizi.

È stato restaurato nel 1979.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il soggetto del dipinto è l'episodio biblico della strage degli innocenti. Rispetto al testo del Vangelo secondo Matteo sono aggiunti, a gruppi, i soldati di Erode in lotta con le madri che tentano di difendere i loro figli. Sul fondo una gradinata e delle colonne.

Le principali differenze rispetto al cartone sono dovute al fatto che l'affresco aveva due vuoti: in basso a sinistra è stata aggiunta una donna con bambino morto (di cui esiste un disegno al Museo del Louvre) e in basso a destra un bambino morto.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberto Paolo Ciardi e Benedetta Moreschini, Daniele Ricciarelli. Da Volterra a Roma, Volterra, Cassa di risparmio di Volterra, 2004, pp. 26-27.
  2. ^ Maria Luisa Mez, Daniele da Volterra (PDF), in Bollettino d'Arte, aprile 1934, pp. 459-474.
  3. ^ Paul Barolsky, Daniele Da Volterra: A Catalogue Raisonné, Garland Publishing, 1979, p. 109.
  4. ^ Roberto Paolo Ciardi e Benedetta Moreschini, Daniele Ricciarelli. Da Volterra a Roma, Volterra, Cassa di risparmio di Volterra, 2004, pp. 262-263.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Paolo Ciardi e Benedetta Moreschini, Daniele Ricciarelli. Da Volterra a Roma, Volterra, Cassa di risparmio di Volterra, 2004.
  • Paul Barolsky, Daniele Da Volterra: A Catalogue Raisonné, Garland Publishing, 1979.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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