Spurio Postumio Albino (console 186 a.C.)

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Spurio Postumio Albino
Console della Repubblica romana
Nome originaleSpurius Postumius Albinus
GensPostumia
Consolato186 a.C.

Spurio Postumio Albino (in lingua latina: Spurius Postumius, Luci filius, Albinus) (... – ...; fl. II secolo) è stato un politico romano, console dell'anno 186 a.C..

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si trovò ad affrontare lo scandalo dei Baccanali: a causa di una eccessiva diffusione dei culti bacchici nel 186 a.C. il Senato romano, seguendo il consiglio di Marco Porcio Catone, emise un senatoconsulto, noto come Senatus consultum de Bacchanalibus al fine di sciogliere il culto distruggendo i templi, confiscando i beni, arrestando i capi ed effettuando la persecuzione degli adepti. Nel 189 a.C. era stato pretore urbano. Per l'anno 186 a.C. fu affiancato nel consolato da Quinto Marcio Filippo.

Tito Livio (Ab Urbe Condita, XXXIX, 15.11) attribuisce proprio a Spurio Postumio Albino il celebre discorso che deplora e dichiara illegittime le riunioni notturne degli adepti dei culti bacchici.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Console romano Successore
Marco Emilio Lepido
e
Gaio Flaminio
186 a.C.
con Quinto Marcio Filippo
Appio Claudio Pulcro
e
Marco Sempronio Tuditano

Spurio Postumio Albino

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