Sant'Ambrogio (Giusto de' Menabuoi): differenze tra le versioni
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'''Sant'Ambrogio''' è un'opera pittorica di [[Giusto de' Menabuoi]], la cui prima documentazione risale al [[1363]] e conservato presso la [[Pinacoteca Nazionale di Bologna]]<ref>http://www.pinacotecabologna.beniculturali.it/it/content_page/17-sala-3-giotto-e-i-forestieri-a-bologna/519-sant%E2%80%99ambrogio.html</ref> |
'''''Sant'Ambrogio''''' è un'opera pittorica di [[Giusto de' Menabuoi]], la cui prima documentazione risale al [[1363]] e conservato presso la [[Pinacoteca Nazionale di Bologna]]<ref>http://www.pinacotecabologna.beniculturali.it/it/content_page/17-sala-3-giotto-e-i-forestieri-a-bologna/519-sant%E2%80%99ambrogio.html</ref> |
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Secondo la ricostruzione fatta da [[Roberto Longhi]], la tavoletta proviene da un polittico la cui parte centrale raffigurante la Maestà, firmata e datata, è oggi conservata presso il [[Museo nazionale di palazzo Reale]] a [[Pisa]]. Probabilmente eseguito in ambito milanese, come dimostra il nome della committente presente nella tavola di Pisa, Isotta Terzago, il polittico mostra il legame con [[Giovanni da Milano]] e con l’elaborazione in chiave gotica e naturalistica avviata dai pittori lombardi sull’arte giottesca. |
Secondo la ricostruzione fatta da [[Roberto Longhi]], la tavoletta proviene da un polittico la cui parte centrale raffigurante la Maestà, firmata e datata, è oggi conservata presso il [[Museo nazionale di palazzo Reale]] a [[Pisa]]. Probabilmente eseguito in ambito milanese, come dimostra il nome della committente presente nella tavola di Pisa, Isotta Terzago, il polittico mostra il legame con [[Giovanni da Milano]] e con l’elaborazione in chiave gotica e naturalistica avviata dai pittori lombardi sull’arte giottesca. |
Versione delle 09:05, 12 mar 2018
Sant'Ambrogio | |
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Autore | Giusto de' Menabuoi |
Data | 1363 |
Tecnica | Tavola |
Dimensioni | 29,3×19 cm |
Ubicazione | Pinacoteca Nazionale, Bologna |
Sant'Ambrogio è un'opera pittorica di Giusto de' Menabuoi, la cui prima documentazione risale al 1363 e conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna[1]
Secondo la ricostruzione fatta da Roberto Longhi, la tavoletta proviene da un polittico la cui parte centrale raffigurante la Maestà, firmata e datata, è oggi conservata presso il Museo nazionale di palazzo Reale a Pisa. Probabilmente eseguito in ambito milanese, come dimostra il nome della committente presente nella tavola di Pisa, Isotta Terzago, il polittico mostra il legame con Giovanni da Milano e con l’elaborazione in chiave gotica e naturalistica avviata dai pittori lombardi sull’arte giottesca.
Il 10 marzo 2018 è stato oggetto di furto.[2]