Rito latino: differenze tra le versioni

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Versione delle 12:55, 29 apr 2007

Il rito latino è un termine utilizzato in documenti della Chiesa cattolica per indicare le chiese cattoliche d'occidente, distinte dalle chiese cattoliche che seguono invece i riti orientali.

Il rito latino si è sviluppato nell'Europa occidentale e nell'Africa del nord, aree in cui il latino era la lingua di studio e cultura. A volte viene usato come sinonimo di Chiesa latina, come ad esempio nel primo canone delle edizioni del 1917 e 1983 del codice di diritto canonico.

Il termine rito (o riti) latino viene anche usato in riferimento a una o più forme di liturgia in uso in varie parti di questa porzione di chiesa cattolica. Fra queste il rito più diffuso è il rito romano, seguito dal rito ambrosiano nella diocesi di Milano e quello mozarabico, in alcune limitate aree della Spagna, in particolare a Toledo. Sono esisiti anche altri riti latini, ora caduti in disuso, tra i quali quelli molti di ordini religiosi, in uso fino al concilio Vaticano II.

A volte viene impiegato il termine "cattolico romano" come sinonimo di "rito latino", ma mai in documenti ufficiali della chiesa cattolica.

Il rito latino si distingue dagli altri non solo per le differenti liturgie, ma anche per caratteristiche come la cresima impartita al raggiungimento dell'età della ragione, il celibato dei preti, la scelta dei vescovi da parte del papa. Le chiese orientali differiscono, in diverse maniere, da queste usanze: ad esempio le chiese cattoliche orientali ordinano anche uomini sposati e i patriarchi orientali e gli arcivescovi maggiori eleggono direttamente i vescovi nei loro territori e il papa si limita a riconoscerli.

Voci correlate

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