Eusébio: differenze tra le versioni

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Versione delle 14:25, 23 giu 2005

File:Eusebio contro la Bulgaria.jpg
Eusebio Da Silva Ferreira

Eusebio Da Silva Ferreira (Lourenco Marques, Mozambico, 25 gennaio 1942), calciatore portoghese.

Ereditò la passione per il calcio dal padre, centravanti del "Ferroviario". Entrò giovanissimo nelle file dello Sporting Lourenco Marques dove lo notò, nell'estate del 1960, l'ex centrocampista della nazionale brasiliana Bauer, in tournee in Africa con il Botafogo. Di passaggio da Lisbona Bauer lo segnalò a Bela Guttman, allora allenatore del Benfica.

Benché il primo provino non avesse fornito indicazioni molto incoraggianti sulle qualità del ragazzino Eusebio fu comunque aggregato alla rosa della prima squadra.

Fu una decisione oltremodo saggia poiché l'ascesa del giovane mozambicano si rivelò rapidissima. Già poco tempo dopo (1962) era il centravanti titolare nella formazione che a Berna conquistò la seconda consecutiva Coppa dei Campioni. La partita fu entusiasmante e ricca di colpi di scena (5-3 il risultato conclusivo) e venne decisa proprio da una doppietta finale dell'emergente fuoriclasse.

Era sorta una nuova luminosa stella.

Per le sue movenze, rapide e felpate come quelle di un felino, diventò la "Pantera nera", la risposta del calcio europeo al grande Pelè.

Divenne ben presto anche la colonna e il trascinatore della nazionale portoghese che condusse ad un insperato, e finora ineguagliato, terzo posto finale ai campionati mondiali del 1966, in Inghilterra. Della manifestazione fu anche il maggior cannoniere con 9 reti.

Il suo palmares riporta numeri impressionanti: 11 titoli nazionali, sette volte capocannoniere, due volte "Scarpa d'oro" (1968 e 1973), una volta "Pallone d'oro" (1965) oltre naturalmente alla Coppa dei Campioni del 1962.

Altrettanto sensazionali furono le sue medie-goal: con il Benfica realizzò 313 reti in 291 partite di campionato (1,19 goal a partita) e 57 in incontri internazionali; con la nazionale andò in goal 41 volte in 67 incontri disputati.

Nel 1975 si trasferì in America dove militò nei Boston Minuter, nei Toronto Blizzard, nei Las Vegas Quicksilver e poi nella formazione messicana del Monterey. Dopo un' ultima breve parentesi casalinga nel Beira Mar chiuse l'attività divenendo uomo-immagine del Benfica, ruolo che ricopre tuttora.