Lipoproteine ad alta densità: differenze tra le versioni
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Versione delle 08:27, 11 gen 2007
Le HDL (acronimo di High Density Lipoprotein) sono le lipoproteine caratterizzate dalla massima densità, compresa tra 1,063 e 1,210 g/ml e da un diametro di circa 8-11 nm. Hanno la funzione di partecipare all'evoluzione di chilomicroni e VLDL (very low density lipoprotein) e di rimuovere il colesterolo in eccesso dai tessuti periferici per portarlo al fegato o ai tessuti steroidogenici, come le ghiandole surrenali o le gonadi.
Essendo in grado di rimuovere il colesterolo da un ateroma nelle arterie e trasportarlo al fegato vengono talvolta chiamate colesterolo buono.
Trasporto e funzionamento
A differenza delle altre lipoproteine, che nascono a livello del reticolo endoplasmatico rugoso, le HDL non nascono all'interno della cellula, ma nell'ambiente extracellulare.
Produzione
Le HDL si formano per l'aggregazione dei vari componenti di una lipoproteina: colesterolo, trigliceridi, apolipoproteine, fosfolipidi. In particolare, il fegato e l'intestino tenue secernono l'apolipoproteina apoA1, la quale riceve il colesterolo non esterificato dei tessuti circostanti trasferitole da ABCA1 (ATP Binding Cassette A1); le VLDL mature in circolo donano le loro apoC2 alla HDL nascente, trasformandosi in IDL e altre IDL già costituite donano apoE, trasformandosi in LDL. Tramite la fusione di questi componenti (colesterolo, apoA1, apoC2, apoE) si forma una HDL iniziale, detta HDL3. A causa del meccanismo di formazione il suo contenuto è costituito solo da colesterolo non esterificato.
Passaggio da HDL3 a HDL2
Nel loro viaggio all'interno della circolazione le HDL3 subiscono tre cambiamenti importanti:
- il loro colesterolo non esterificato viene esterificato dall'enzima LCAT (colesterolo acil transferasi), più nota come lecitina;
- tramite l'azione di apoD (detta anche CETP, proteina di trasferimento del colesterolo esterificato), l'HDL scambia colesterolo esterificato, ricevendo in cambio trigliceridi, con le VLDL e dalle IDL;
- dona apoC2 e alcune apoE ad una VLDL nascente, facendola maturare.
A questo punto la HDL3 ha un contenuto costituito prevalentemente da colesterolo esterificato e in piccola parte da trigliceridi e prende il nome di HDL2. Di queste lipoproteine, quelle che raggiungono i tessuti steroidogenici donano a questi il loro colesterolo esterificato, tramite l'interazione con un recettore chiamato SR-BI; quelle che raggiungono il fegato, donano ad esso i loro trigliceridi tramite l'azione del recettore ed enzima HTL, che scinde i trigliceridi in monoacilglicerolo e acidi grassi liberi per poi endocitarli.