Svalutazione: differenze tra le versioni

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In [[economia]] la '''svalutazione''' è la perdita di [[valore (economia)|valore]] di una [[moneta]] nei confronti di una o più monete (in regime di cambi fissi); quando invece ci si trova in regime di cambi variabili si parla di '''deprezzamento''' della moneta. Con lo stesso termine si può intendere anche la diminuzione del valore di una [[Bene (economia)|merce]] nei confronti della moneta, ed è un normale processo della [[commercio|commercializzazione]].
economicamente la '''svalutazione''' è la perdita di [[valore (economia)|valore]] di una [[moneta]] nei confronti di una o più monete (in regime di cambi fissi); quando invece ci si trova in regime di cambi variabili si parla di '''deprezzamento''' della moneta. Con lo stesso termine si può intendere anche la diminuzione del valore di una [[Bene (economia)|merce]] nei confronti della moneta, ed è un normale processo della [[commercio|commercializzazione]].


==Descrizione==
==Descrizione==

Versione delle 17:56, 7 dic 2013

economicamente la svalutazione è la perdita di valore di una moneta nei confronti di una o più monete (in regime di cambi fissi); quando invece ci si trova in regime di cambi variabili si parla di deprezzamento della moneta. Con lo stesso termine si può intendere anche la diminuzione del valore di una merce nei confronti della moneta, ed è un normale processo della commercializzazione.

Descrizione

Svalutazione monetaria

In passato, quando le monete erano composte da metalli preziosi, il valore nominale era uguale al valore del metallo prezioso contenuto. Se i governanti sostituivano parte del metallo prezioso con metallo comune, allo scopo di emettere una maggiore quantità di denaro, la moneta finiva per perdere valore nei confronti delle altre monete. Infatti, una volta fuse, le monete rivelavano il loro vero valore e se questo non avesse coinciso con il valore nominale, la moneta contenente metalli poco nobili sarebbe stata rifiutata. Gli operatori economici avrebbero preferito usare monete il cui valore intrinseco fosse uguale al valore nominale. La moneta buona scacciava dunque la moneta cattiva.

Ai nostri giorni non si usano più monete composte da metalli preziosi e le ragioni della perdita di valore di una moneta sono da attribuirsi all'operare della domanda e dell'offerta delle monete che servono a regolare le transazioni economiche.

La svalutazione rende più costose le merci importate (import) e di conseguenza può avere un parziale effetto sull'inflazione, ma stimola la ripresa del mercato interno e rende più convenienti i prodotti del paese che svaluta esportati (export) sui mercati esteri con effetti positivi sulla bilancia commerciale e sull'economia interna del paese.

Alcuni paesi europei dell'attuale Eurozona, tra cui l'Italia, erano soliti operare la svalutazione della propria moneta prima dell'entrata nell'Unione economica e monetaria dell'Unione europea cioè prima dell'adesione alla moneta unica europea.

Svalutazione di merci

Nel corso del periodo produttivo le merci vendute svalutano progressivamente nei confronti della moneta. Questo per la legge della domanda/offerta secondo cui tanto più un prodotto aumenta di quantità nei confronti di un prodotto che rimane uguale, tanto meno quel primo prodotto varrà nei confronti del secondo. Secondo questa legge quindi il valore totale (consistente nel totale delle unità prodotte) di quel bene rimane costante a prescindere dalla sua quantità esistente. Ovverosia se in un dato anno la quantità totale esistente di unità di quel prodotto vale una determinata cifra, e l'anno seguente la quantità di unità raddoppia, il valore totale rimane lo stesso mentre il valore della singola unità dimezza. Questo è il motivo per cui nonostante la produzione di beni aumenti costantemente il prodotto interno lordo non aumenta di pari passo. In teoria si può considerare il valore totale di un prodotto corrispondere al valore della totalità delle azioni del produttore nel mercato.

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