Raï: differenze tra le versioni

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Versione delle 16:33, 9 mar 2013

Il raï è il genere musicale tradizionale dell'Algeria, questo genere musicale è apparso all'inizio del XX sec. in particolare riconducibile alla città di Orano; la sua origine e le sue trasformazioni sono sempre state dovute all'incontro di diverse culture.

La parola raï significa "opinione", "avviso" o "punto di vista". Si diffuse nell'epoca in cui il cheikh (maestro), poeta di tradizione melhoun, prodigò saggezza e consigli sotto forma di poesie cantate nel dialetto locale. Tuttavia, nel contesto della nenia popolare, il cantante si lamenta del proprio malumore, incolpando esclusivamente se stesso. E più esattamente si indirizza alla sua propria facoltà di giudizio, al suo raï, che cede ai sentimenti e che l'ha condotto a prendere le sue cattive decisioni.

L'impianto di base può essere considerato il miscuglio tra la tradizione berbera e quella araba, a cui è succeduta una contaminazione con le forme musicali spagnole e, soprattutto, francesi. Nell'ultimo mezzo secolo sono state inoltre molto forti le influenze del rock, che ha portato alla nascita del pop-raï. Questo genere musicale ha avuto possibilità di nascere grazie alla situazione di Orano, città costiera più cosmopolita degli altri centri algerini e che, trovandosi all'incrocio tra diverse culture, vedeva i propri abitanti godere anche di maggiori libertà.

Un grande e celebre esponente della musica raï è Khaled, autore di un brano molto noto in Italia, Aisha, e chiamato "il re del raï". Altri artisti noti sono Cheb Mami, Cheb Hasni, Cheikha Rimitti, Rachid Taha, Faudel.

Storia

Dagli anni '20 i maestri del raï tradizionale di Orano Cheikh Khaldi, Cheikh Hamada o Cheikha Remitti, rappresentano la cultura beduina tradizionale. Il loro repertorio è raddoppiato. Il loro registro ufficiale celebra la religione, l'amore e i valori morali, le loro feste dei santi, le loro usanze, i matrimoni e il rito della circoncisione. Il registro irriverente (una scappatoia alle regole della morale islamica) è vietato e cantato essenzialmente nelle souk e nelle taverne. Ballerine e musicisti ambulanti che parlavano dei piaceri di alcol e carnali. Queste due forme sono l'origine del raï moderno.

Negli anni '30, si canta il wahrani adattamento del melhoun accompagnato all'aud,accompagnato dal banjo o al piano. Questa musica si mescola alle altre influenze musicali arabe, ma anche spagnole, francesi e latino americane. Ed è così che, verso gli anni '50, con Cheikha Rimitti (Charak gataâ), questa musica si identifica con l'Algeria.

Gli strumenti tradizionali del raï(nay, derbouka e bendir) si accordarono alla chitarra elettrica wah wah come da Mohammed Zargui o della trombetta e del sassofono come Bellemou Messaoud.

Negli anni '60 apparvero due orchestre che fecero muovere la città di Orano: l'orchestra "Gli Adam's" e "Gli Student's".

Da segnalare l'influenza dello stile nella canzone Jamìn-a nell'album Crêuza de mä di Fabrizio De André.

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