Inerte (chimica): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ensahequ (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Ensahequ (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
{{F|chimica|marzo 2012}}
{{F|chimica|marzo 2012}}


In [[chimica]], è detta '''inerte''' una [[specie chimica]] presente nell'[[ambiente di reazione|ambiente]] in cui si svolge una determinata [[reazione chimica]], ma non ne prende parte e non ne modifica il [[meccanismo di reazione]] (come invece succede nel caso dei [[catalizzatore|catalizzatori]]).
In [[chimica]], è detta '''inerte''' una [[specie chimica]] o un [[materiale]] presente nell'[[ambiente di reazione|ambiente]] in cui si svolge una determinata [[reazione chimica]], ma non ne prende parte e non ne modifica il [[meccanismo di reazione]] (come invece succede nel caso dei [[catalizzatore|catalizzatori]]).


Ad esempio l'[[azoto]] e i [[gas nobili]] si comportano da inerti nei confronti di molte reazioni chimiche.
Ad esempio l'[[azoto]] e i [[gas nobili]] si comportano da inerti nei confronti di molte reazioni chimiche.

Versione delle 17:22, 22 mar 2012

In chimica, è detta inerte una specie chimica o un materiale presente nell'ambiente in cui si svolge una determinata reazione chimica, ma non ne prende parte e non ne modifica il meccanismo di reazione (come invece succede nel caso dei catalizzatori).

Ad esempio l'azoto e i gas nobili si comportano da inerti nei confronti di molte reazioni chimiche.

Sebbene gli inerti non partecipino alla reazione nel ruolo di reagenti o catalizzatori, possono avere influenza sulle condizioni in cui avviene la reazione; in particolare la presenza di un inerte può avere influenza sul trasporto di calore (ad esempio facilitando lo smaltimento del calore generato da una reazione esotermica) e sulla velocità di reazione, soprattutto se è presente ad elevate concentrazioni.

Influenza degli inerti sulla cinetica della reazione

La presenza di fluidi inerti può aumentare o diminuire il rischio di esplosione di una miscela, che viene determinato confrontando il valore della concentrazione del combustibile con i limiti di esplosione; i limiti di esplosione identificano l'intervallo di concentrazione di combustibile in una miscela all'interno del quale la miscela rischia di esplodere in seguito a innesco; tale intervallo è racchiuso tra il "limite di esplosione inferiore" (LEL) e il "limite di esplosione superiore" (UEL); aggiungendo un inerte ad una miscela la cui concentrazione di combustibile è un poco più alta del limite di esplosione inferiore (quindi potenzialmente pericolosa), se ne diminuisce la concentrazione, uscendo dall'intervallo di esplosività e quindi diminuendo le probabilità che l'esplosione avvenga; invece aggiungendo un inerte ad una miscela miscela la cui concentrazione di combustibile è un poco più alta del limite di esplosione superiore (quindi potenzialmente sicura), se ne diminuisce la concentrazione, entrando nell'intervallo di esplosività e quindi aumentando le probabilità che l'esplosione avvenga.

Considerazioni impiantistiche

Nell'ambito di un impianto chimico, la presenza di fluidi inerti aumenta le portate circolanti nell'impianto, aumentando i costi associati alla movimentazione dei materiali.

Inoltre nel caso in cui una corrente di alimentazione dell'impianto contenga inerti e sia presente una corrente di ricircolo, nell'anello di ricircolo si può assistere ad un continuo accumulo degli inerti, per cui è necessario prevedere uno spurgo per mantenere costante la quantità di inerti all'interno dell'anello di ricircolo.

Voci correlate