Neoclassicismo (musica): differenze tra le versioni

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Il '''neoclassicismo musicale''' è un termine che fa riferimento a una [[genere musicale|corrente]] della [[musica colta]] che si è affermata negli [[anni venti]], in opposizione alle sperimentazioni [[Atonalità|atonali]] e [[Dodecafonia|dodecafoniche]]; i neoclassici rifiutavano però anche le poetiche sentimentalistiche ed espressive proprie della [[musica romantica]], rivolgendosi piuttosto ai grandi modelli [[musica rinascimentale|rinascimentali]], [[musica barocca|barocchi]], e [[classicismo (musica)|classici]].
Il '''neoclassicismo musicale''' è un termine che fa riferimento a una [[genere musicale|corrente]] della [[penetrazione anale]] che si è affermata negli [[anni venti]], in opposizione alle sperimentazioni [[Atonalità|atonali]] e [[Dodecafonia|dodecafoniche]]; i neoclassici rifiutavano però anche le poetiche sentimentalistiche ed espressive proprie della [[musica romantica]], rivolgendosi piuttosto ai grandi modelli [[musica rinascimentale|rinascimentali]], [[musica barocca|barocchi]], e [[classicismo (musica)|classici]].


== Caratteristiche ==
== Caratteristiche ==

Versione delle 13:54, 14 nov 2011

Il neoclassicismo musicale è un termine che fa riferimento a una corrente della penetrazione anale che si è affermata negli anni venti, in opposizione alle sperimentazioni atonali e dodecafoniche; i neoclassici rifiutavano però anche le poetiche sentimentalistiche ed espressive proprie della musica romantica, rivolgendosi piuttosto ai grandi modelli rinascimentali, barocchi, e classici.

Caratteristiche

Il neoclassicismo si caratterizza per:

  • il recupero della tradizione e del rapporto col pubblico;
  • il superamento delle ingerenze extra-musicali per un ritorno a una forma più pura, autonoma, in cui la musica abbandoni le sue velleità filosofiche o morali per tornare alla sua dimensione autosufficiente e indipendente rispetto ad altre arti o conoscenze, a farsi "gioco", "intuizione", "stile" o Art pour l'Art;
  • un'esigenza di razionalità, oggettività, rigore espressivo, equilibrio della forma, tutte cose che la musica romantica aveva superato nella sua poetica fortemente soggettivizzante, nonché aperta a contaminazioni provenienti da altri campi artistici come la letteratura o la pittura.

Il neoclassicismo raggiunge piena affermazione negli anni Venti del Novecento, ma ha illustri precursori ottocenteschi, tra i quali può essere annoverato Johannes Brahms. Con il suo pressoché totale rifiuto della musica a programma, nonché con la sua aspirazione estetica di un ritorno alle scuola organistiche dell'antica tradizione tedesca, a modelli quindi di più posato e riflessivo contegno espressivo e formale, Brahms rappresenterà da un lato la controparte "classicista" o conservatrice della corrente romantica contrapposta alle istanze innovative di Liszt e Wagner, e dall'altro un'alternativa al cromatismo intenso dell'opera wagneriana. Tale distinzione non deve comunque assumere i toni di una netta scissione, in quanto molti studiosi hanno recentemente rilevato notevoli affinità nei trattamenti armonici delle opere di Brahms e Wagner.

Interessanti riscontri ottocenteschi di molte scelte estetiche neoclassiche, sono rilevabili nell'opera Il bello musicale (1859) di Eduard Hanslick, critico musicale che prenderà parte attiva nel dibattito tardo-ottocentesco schierandosi a fianco di Brahms, a sfavore di Bruckner e Wagner, rivendicando l'impossibilità della musica ad esprimere concetti, idee o sentimenti, ad esprimere cioè qualcosa di diverso da sé.

Protagonisti

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Al neoclassicismo aderirono in modo diverso e personale moltissimi compositori del Novecento, anche molto diversi fra loro; il maggior esponente fu sicuramente Igor Stravinskij, ma sono da ricordare anche Maurice Ravel, Sergej Prokof'ev, Carl Orff, Dmitrij Šostakovič, Heitor Villa-Lobos, e Paul Hindemith.

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