Prefazione: differenze tra le versioni
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Versione delle 02:17, 30 set 2010
La prefazione è un testo che l'autore di un libro, o altra persona, pone all'inizio dell'opera per illustrarne alcuni profili, quali il contenuto del libro stesso, il metodo di lavoro dell'autore, i criteri di giudizi. Essa cambia da edizione a edizione e serve sia a chiarire lo scopo del libro, assicurando una buona lettura del testo e attribuendogli veridicità, che a persuadere il lettore del buon investimento al momento dell'acquisto. Molto spesso vuole dare un'unità al libro, oppure si lega solo ad una novella o a un personaggio specifico (in questo caso si parla di prefazione documentativa).
Dal punto di vista tipografico, la prefazione è posta all'inizio del libro, dopo la copertina e dopo le pagine che dividono questa dal titolo (il frontespizio) e da una pagina sovente adoperata per una dedica da parte dell'autore.
La prefazione può essere di tre tipi:
- autoriale, scritta dall'autore;
- attoriale, scritta da uno dei personaggi del libro;
- allografa, scritta da terzi
Solitamente inizia in pagina dispari, è scritta in corsivo, firmata e accompagnata da una data.
Il primo libro in cui compare una prefazione, propriamente detta, è l'Apuleio, stampato da Sweynheim e Pannartz a Roma nel 1469.
Bibliografia
- Amedeo Benedetti, "Avvertenza o Premessa o Prefazione", ne Il libro. Storia, tecnica, strutture, Arma di Taggia, Atene, 2006, pp. 65-86. ISBN 88-88330-29-1