Punta da trapano: differenze tra le versioni

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Versione delle 02:29, 22 feb 2009

La punta da trapano è un utensile appuntito, di forma simile ad una vite di Archimede, da inserire nel mandrino del trapano per eseguire fori. Nella lavorazione del legno si usano di vari diametri, comunemente in falegnameria da 2 mm a 36 mm. Fino a 15 mm le punte a legno hanno il classico aspetto di punta cilindrica mentre oltre i 15 mm cambiano forma : la parte cilindrica (codolo) resta mentre la punta prende la configurazione di una sezione di cilindro dell'altezza di circa 20 mm (punte Forstner)arrivando ad un diametro di foratura di circa 35 mm. Oltre questa dimensione cambiano ancora le sembianze : resta sempre il codolo mentre per punta si avrà un tagliente dimensionabile, tramite un asse orizzontale regolabile (foralastra) usato anche per forare lastre di metallo.

Il moto di lavoro del tagliente è di tipo elicoidale, dato dalla composizione del moto rotatorio della punta e dell’avanzamento assiale che gli viene impresso per penetrare nel pezzo in lavoro.

Tipi

Punte elicoidali. Da sinistra: punta per legno, per metallo, per muratura, punta da centri

Dal punto di vista della forma, i tipi i principali sono:

  • a lancia (all'estremità del codolo hanno una punta di lancia)
  • elicoidali

Dal punto di vista dell'utilizzo, i tipi i principali sono:

  • per forare il legno, hanno una punta di centraggio e due ali
  • per forare il metallo (con variante al cobalto)
  • per forare il muro o affini (con placchette in widia riportate)
  • per il vetro

Particolare spiegazione va data per le punte comunemente chiamate al widia. In realtà il widia non è un metallo ma il cognome di un ingegnere della Krupp (oggi Thyssen Krupp) il quale, per primo usò una lega da lui scoperta e che è denominata carburo di tungsteno. Detto metallo venne scoperto dall'ingegner Widia a seguito delle grandi prestazioni richieste a determinati componenti del famoso Grande-Berta, costruito proprio dalla Krupp, che era un cannone di grosso calibro che poteva sparare a circa 120/150 km (ci si bombardava Parigi) e quindi soggetto a forti sollecitazioni, tant'è che poteva sparare circa 20 colpi dopodiché era inutilizzabile. Oltre che per le punte idonee a forare le "pietre" il carburo di tungsteno viene utilizzato anche nella realizzazione delle punte per il vetro (punte a lancia) che, a differenza di quanto pensabile, alla foratura è più resistente dell'acciaio.

Il codolo, cioè la parte della punta che viene stretta nel mandrino, può assumere diverse forme a seconda della grandezza e quindi dello sforzo da trasmettere:

  • cilindrico (a sezione tonda), senza o con dente di trascinamento di varia forma; alcune punte hanno il codolo cilindrico di sezione inferiore a quella della punta, per poterle usare anche con mandrini di taglia inferiore;
  • conico (a sezione tonda), senza o con dente di trascinamento;
  • a sezione esagonale;
  • a piramide, cioè svasati ma con sezione quadra.

Bisogna dare importanza rilevante all'uso delle punte con codolo ridotto : il diametro massimo ammesso per i trapani portatili è di mm 13, riferito alla foratura dei metalli. Questo perchè, in fase di progettazione dell'utensile, in base alle caratteristiche del motore elettrico e dell'azione, su di esso, dell'attrito volvente, si è raggiunta la massima circonferenza con diametro mm 13. Detto questo è evidente che un diametro di mm 13 ha la circonferenza più piccola in relazione ad una circonferenza con diametro di mm 16: ne deriva che l'attrito volvente di una punta da mm 16 è di gran lunga superiore a quello di una punta da mm 13 per cui è stato progettato l'utensile. L'azione di montare una punta da mm 16, con codolo da mm 13, su di un trapano che accetta nel suo mandrino massimo una punta da mm 13 mette in serio pericolo il funzionamento del motore elettrico dell'utensile stesso.

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