Estrattore Soxhlet: differenze tra le versioni
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Dopo avere inserito il campione nella camera di estrazione e il solvente nel pallone, ha inizio l'operazione di estrazione. |
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Il solvente viene portato da [[ebollizione]], quindi passa nell'estrattore e nel condensatore, ricadendo come condensato nella camera di estrazione, dove si carica di soluto, quindi attraversa la carta filtrante portando con se il soluto, e viene spillato da un condotto laterale, |
Il solvente viene portato da [[ebollizione]], quindi passa nell'estrattore e nel condensatore, ricadendo come condensato nella camera di estrazione, dove si carica di soluto, quindi attraversa la carta filtrante portando con se il soluto, e viene spillato da un condotto laterale dove si accumulano il soluto in basso e il solvente in alto, e il solvente viene ricircolato da qui al pallone. |
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Dato che si usa in genere l'etere, la temperatura di esercizio è relativamente bassa<ref>La temperatura di ebollizione dell'[[etere dietilico]] è di 34°C.</ref> , perciò il pallone è immerso in un [[bagno termostatico]] con temperatura regolata in funzione del [[punto di ebollizione]] del solvente. |
Dato che si usa in genere l'etere, la temperatura di esercizio è relativamente bassa<ref>La temperatura di ebollizione dell'[[etere dietilico]] è di 34°C.</ref> , perciò il pallone è immerso in un [[bagno termostatico]] con temperatura regolata in funzione del [[punto di ebollizione]] del solvente. |
Versione delle 14:20, 14 ago 2008
L' estrattore Soxhlet[1] è uno strumento di laboratorio inventato nel 1879 da Franz von Soxhlet [2].
In origine era impiegato esclusivamente per l'estrazione di lipidi da un materiale solido (utilizzando come solvente etere etilico); in generale l'estrattore Soxhlet viene impiegato in sostituzione della filtrazione (chimica) nei casi in cui il soluto da separare abbia una solubilità ridotta nei riguardi del solvente e se le impurezze sono insolubili nel solvente, mentre si fa uso della filtrazione se la solubilità del soluto nel solvente è abbastanza alta.
Funzionamento dell'estrattore Soxhlet
Il materiale solido (costituito dal soluto che si vuole separare e da impurezze) è collocato in una camera di estrazione, generalmente un filtro a ditale costituito da carta filtrante, permeabile nei confronti del solvente.
L' estrattore Soxhlet è formato da tre componenti fondamentali sovrapposti: in basso un pallone con collo smerigliato , a metà l'estrattore vero e proprio e in alto un condensatore.
Il filtro a ditale è posizionato nella sezione centrale dell'estrattore (che è l'estrattore vero e proprio). L'estrattore è formato da due camere sovrapposte separate: quella superiore comunica attraverso due connettori (un condotto di evaporazione e un sifone di scarico) alla camera inferiore, che è in continuità con un un pallone che funge da ribollitore per il solvente, mentre il collo della camera centrale è comunicante con un condensatore, in modo da avere un ricircolo continuo di solvente fresco (cioè privo di soluti).
Dopo avere inserito il campione nella camera di estrazione e il solvente nel pallone, ha inizio l'operazione di estrazione.
Il solvente viene portato da ebollizione, quindi passa nell'estrattore e nel condensatore, ricadendo come condensato nella camera di estrazione, dove si carica di soluto, quindi attraversa la carta filtrante portando con se il soluto, e viene spillato da un condotto laterale dove si accumulano il soluto in basso e il solvente in alto, e il solvente viene ricircolato da qui al pallone.
Dato che si usa in genere l'etere, la temperatura di esercizio è relativamente bassa[3] , perciò il pallone è immerso in un bagno termostatico con temperatura regolata in funzione del punto di ebollizione del solvente.
Note
- ^ Talvolta l'estrattore Soxhlet viene indicato con il termine distillatore, che è improprio e fuorviante. Infatti nel condotto di evaporazione sale solvente puro gassoso, e dal sifone di scarico scende la soluzione liquida solvente + soluto estratto. Non si ha separazione per differenza di volatilità, quindi il termine distillazione in questo caso è ambiguo, e si riferisce semplicemente al principio di movimentazione dei fluidi proprio della distillazione (cioè un ribollitore in coda e un condensatore in testa).
- ^ Soxhlet, F. Die gewichtsanalytische Bestimmung des Milchfettes, Polytechnisches J. (Dingler's) 1879, 232, 461
- ^ La temperatura di ebollizione dell'etere dietilico è di 34°C.