Giordano Bruno Verdesi: differenze tra le versioni

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Versione delle 14:45, 7 mag 2021

Giordano Bruno Verdesi (Roma, 23 dicembre 1906[1]Roma, 1982) è stato un imprenditore e dirigente d'azienda italiano, pioniere dell'industria elettronica in Italia nel secondo dopoguerra.

Biografia

Di umili origini, poco meno che trentenne, nel 1933 fondò a Roma l'Industria Radiotecnica Italiana. Prima impresa metalmeccanica a sorgere nella capitale, lo sviluppo delle sue attività fu immediato.

Specializzata nella produzione di macchine elettriche, l'IRI fu infatti la prima azienda meccanica romana per dimensioni, e la sua fabbrica situata in via Gordiani 20, sul finire degli anni trenta impiegò 108 addetti[2]. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, l'azienda mutò tipologia di produzione, e passò da quella ad uso civile a quella per fini bellici.

La fabbrica venne distrutta dai bombardamenti che colpirono la capitale nel 1943, e dopo l'8 settembre, con l'occupazione nazista, fu sequestrata e chiusa dalle autorità tedesche[3]. Al termine del conflitto, il Verdesi si associò con il Grand'Uff. Carlo Daroda, già dirigente della RadioMarelli, e assieme a costui fondò nel 1945 una nuova impresa sotto la denominazione di Autovox S.p.A., della quale fu amministratore delegato.

La nuova ditta si specializzò nella produzione di autoradio, settore nella quale divenne nei decenni successivi leader assoluta di mercato. Autovox si specializzò anche nella produzione di altri apparecchi, come i televisori, e divenne in poco tempo una delle maggiori realtà dell'industria elettronica italiana sviluppatasi nell'immediato dopoguerra.

Nel 1971, Verdesi ormai anziano lasciò la guida della sua azienda, che cedette alla multinazionale statunitense Motorola. Oltre che essere stato il comproprietario dell'Autovox, Verdesi ricoprì numerosi incarichi in altri enti e società, tra cui quelle di presidente della Commissione della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Roma, consigliere di aziende come la Società Autostrade Romane ed Abruzzesi e l'Istituto San Paolo di Torino, nonché membro di diverse organizzazioni.

Onorificenze

Cavaliere del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
— Roma, 2 giugno 1966[4]
Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note

Bibliografia

  • (EN) AA.VV. - Who's who in Italian economic life - Milano, Editrice Nuova Mercurio, 1967.
  • P. Toscano - Le origini del capitalismo industriale nel Lazio: imprese e imprenditori a Roma dall'unità alla seconda guerra mondiale - Cassino, Università degli studi di Cassino, 2002, ISBN 888317089X.
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