Sindrome post-terapia intensiva: differenze tra le versioni

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Le sequele psichiatriche, tra cui [[ansia]], [[Disturbo depressivo|depressione]] e [[disturbo da stress post-traumatico]] (PTSD), sono prevalenti sia tra i sopravvissuti della terapia intensiva ma anche nei loro familiari.<ref name="pmid32644390"/> Nei bambini che sono stati in terapia intensiva il recupero influisce inevitabilmente sull'intero nucleo familiare; spesso i genitori di bambini in condizioni critiche devono ridurre l'orario di lavoro o ritirarsi completamente dal lavoro, con conseguenze finanziarie che persistono per molto tempo dopo la malattia.<ref name="pmid32644390"/>
Le sequele psichiatriche, tra cui [[ansia]], [[Disturbo depressivo|depressione]] e [[disturbo da stress post-traumatico]] (PTSD), sono prevalenti sia tra i sopravvissuti della terapia intensiva ma anche nei loro familiari.<ref name="pmid32644390"/> Nei bambini che sono stati in terapia intensiva il recupero influisce inevitabilmente sull'intero nucleo familiare; spesso i genitori di bambini in condizioni critiche devono ridurre l'orario di lavoro o ritirarsi completamente dal lavoro, con conseguenze finanziarie che persistono per molto tempo dopo la malattia.<ref name="pmid32644390"/>

== Sequele ==
La forma più nota della sindrome è la disfunzione fisica comunemente nota come debolezza acquisita in terapia intensiva. Gli altri disturbi fisici, cognitivi e mentali sono meno conosciuti e necessitano di ulteriori ricerche per essere compresi meglio compresi; a questi si devono aggiungere le seguele dei familiari dei familiari dei soggetti che sono transitati dalla terapia intensiva.<ref name="pmid32644390"/>



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==Note==
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Versione delle 20:55, 25 ott 2020

La sindrome post-terapia intensiva (PICS) descrive una raccolta di disturbi di clinici comuni tra i pazienti che sopravvivono a malattie critiche e alle cure intensive.[1] Gli esiti a breve termine dei pazienti in terapia intensiva sono notevolmente migliorati nell'ultimo mezzo secolo, è sempre più riconosciuto che molti sopravvissuti in terapia intensiva sperimentano cali nel funzionamento fisico e cognitivo che persistono ben oltre il loro ricovero acuto.[2] In generale, la PICS va considerata come una condizione diversa da quella sperimentata da coloro che sopravvivono a malattie critiche e cure intensive a seguito di trauma cranico e ictus.[2] La gamma di sintomi che PICS descrive rientra in tre grandi categorie: deterioramento fisico, deterioramento cognitivo e deterioramento psichiatrico.[3] Una persona con PICS può presentare i sintomi di una o più di queste categorie.[4]

I miglioramenti nella sopravvivenza dopo una malattia critica hanno portato a ricerche incentrate sugli esiti a lungo termine per questi pazienti. Questa migliore sopravvivenza ha anche portato alla scoperta di significative disabilità funzionali di cui soffrono molti sopravvissuti a malattie critiche.[3] Poiché la maggior parte della letteratura nella medicina di terapia intensiva è focalizzata sui risultati a breve termine (es. Sopravvivenza), l'attuale comprensione della PICS è relativamente limitata.[5] Ricerche suggeriscono che vi è una significativa sovrapposizione tra le tre grandi categorie di sintomi. Inoltre, la sedazione e l'immobilizzazione prolungata sembrano essere temi comuni tra i pazienti che soffrono di PICS.

Il termine PICS è nato intorno al 2010, almeno in parte, per aumentare la consapevolezza delle importanti disfunzioni a lungo termine derivanti dal trattamento in unità di terapia intensiva (ICU). La consapevolezza di queste disabilità funzionali a lungo termine è in crescita e la ricerca è in corso per chiarire ulteriormente lo spettro di disabilità e per trovare modi più efficaci per prevenire queste complicazioni a lungo termine e per trattare più efficacemente il recupero funzionale.[1] Una maggiore consapevolezza nella comunità medica ha anche evidenziato la necessità di più risorse ospedaliere e basate sulla comunità per identificare e trattare più efficacemente i pazienti con PICS dopo essere sopravvissuti a una malattia critica.

Le sequele psichiatriche, tra cui ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico (PTSD), sono prevalenti sia tra i sopravvissuti della terapia intensiva ma anche nei loro familiari.[2] Nei bambini che sono stati in terapia intensiva il recupero influisce inevitabilmente sull'intero nucleo familiare; spesso i genitori di bambini in condizioni critiche devono ridurre l'orario di lavoro o ritirarsi completamente dal lavoro, con conseguenze finanziarie che persistono per molto tempo dopo la malattia.[2]

Sequele

La forma più nota della sindrome è la disfunzione fisica comunemente nota come debolezza acquisita in terapia intensiva. Gli altri disturbi fisici, cognitivi e mentali sono meno conosciuti e necessitano di ulteriori ricerche per essere compresi meglio compresi; a questi si devono aggiungere le seguele dei familiari dei familiari dei soggetti che sono transitati dalla terapia intensiva.[2]


Sequele fisiche

Sequele psichiche

Sequele cognitive

Sequele familiari

Note

  1. ^ a b Post-intensive Care Syndrome, su sccm.org, 2013.
  2. ^ a b c d e Smith S, Rahman O. Post Intensive Care Syndrome. 2020 Jun 25. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2020 Jan–. PMID: 32644390..
  3. ^ a b Improving long-term outcomes after discharge from intensive care unit: Report from a stakeholdersʼ conference*, in Critical Care Medicine, vol. 40, n. 2, February 2012, pp. 502–509, DOI:10.1097/CCM.0b013e318232da75.
  4. ^ THRIVE: Life After the Intensive Care Unit, su youtube.com. URL consultato il 2 June 2016.[collegamento interrotto]
  5. ^ Sedation and Mobility: Changing the Paradigm, in Critical Care Clinics, vol. 29, n. 1, 1º January 2013, pp. 67–75, DOI:10.1016/j.ccc.2012.10.001.

Bibliografia

Voci correlate

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