Membrana basale: differenze tra le versioni

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* '''lamina lucida'''<ref>il nome di ''lamina lucida'' è dovuto all<nowiki>'</nowiki>aspetto maggiormente elettrontrasparente che essa mostra al [[microscopio elettronico|microscopio elettronico a trasmissione]] rispetto alla ''lamina densa''</ref> (''o lamina rara'') che è occupata principalmente da [[glicoproteina|glicoproteine]] di adesione come la [[laminina]] (che lega da un lato i [[integrina|recettori integrinici]] presenti sul versante basale delle [[tessuto epiteliale|cellule epiteliali]] e dall'altro i [[proteoglicani]] e il [[collagene]] di tipo IV della lamina densa, tale legame e mediato da un<nowiki>'</nowiki>altra [[glicoproteina]] di adesione l<nowiki>'</nowiki>[[entactina]])
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* '''lamina densa'''<ref>il nome di ''lamina densa'' è dovuto all<nowiki>'</nowiki>aspetto maggiormente elettrondenso che essa mostra al [[microscopio elettronico|microscopio elettronico a trasmissione]] rispetto alla ''lamina lucida''</ref> che è formata da [[proteoglicani]], [[Glicosaminoglicano|GAGs]] liberi (eparansolfato) e da [[collagene]] di tipo IV che non forma fibre ma una sottile e resistente rete (poichè ad esso non vengono tagliati i peptidi terminali in sede extracellulare)
* '''lamina densa'''<ref>il nome di ''lamina densa'' è dovuto all<nowiki>'</nowiki>aspetto maggiormente elettrondenso che essa mostra al [[microscopio elettronico|microscopio elettronico a trasmissione]] rispetto alla ''lamina lucida''</ref> che è formata da [[proteoglicani]], [[Glicosaminoglicano|GAGs]] liberi (eparansolfato) e da [[collagene]] di tipo IV che non forma fibre ma una sottile e resistente rete (poichè ad esso non vengono tagliati i peptidi terminali in sede extracellulare come accade agli altri tipi di [[collagene]])
* '''lamina fibroreticolare''', costituita da fibre reticolari di [[collagene]] di tipo III, non contiene proteoglicani, fibrille di [[collagene]] di tipo VII connettono invece il [[collagene]] di tipo IV della lamina densa alla lamina fibroreticolare
* '''lamina fibroreticolare''', costituita da fibre reticolari di [[collagene]] di tipo III, non contiene proteoglicani, fibrille di [[collagene]] di tipo VII connettono invece il [[collagene]] di tipo IV della lamina densa alla lamina fibroreticolare


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*B. Young, J.W. Heath, ''Atlante di istologia e anatomia microscopica del Wheater''. Casa Editrice Ambrosiana, 3° edizione, ISBN 88-408-1171-0
*B. Young, J.W. Heath, ''Atlante di istologia e anatomia microscopica del Wheater''. Casa Editrice Ambrosiana, 3° edizione, ISBN 88-408-1171-0


[[Categoria:citologia]]
[[Categoria:istologia]]
[[Categoria:istologia]]



Versione delle 10:38, 22 ago 2007

Membrana basale osservata al microscopio elettronico a trasmissione.

La membrana basale è un sottile strato di matrice extracellulare di uno spessore compreso tra 70 e 300 nm che separa gli epiteli dal tessuto connettivale.

Essa viene prodotta sia dalle cellule epiteliali che dai fibroblasti del connettivo in una forma di cooperazione.

Per metterla in evidenza è comunemente utilizzata la microscopia elettroncia a trasmissione anche se utilizzando la reazione PAS è possibile evidenziarne la presenza (senza che però ne siano distinguibili i vari strati) anche al microscopio ottico.

Localizzazione

La membrana basale è sempre presente tra il connettivo e il tessuto epiteliale sia che esso abbia funzione di rivestimento che ghiadolare, sia che abbia origine ectodermica, mesodermica o endodermica.

Essa è però prensente anche in altre sedi come a livello delle fibre muscolari e dei nervi.

Funzione

La membrana basale ha la due funzioni principali:

  • fornire supporto fisico agli epiteli
  • regolare il microambiente degli epiteli funzionando da filtro (gli epiteli non essendo vascolarizzati scambiano le molecole per diffusione con in connettivo che invece è vascolarizzato e questo scambio è regolato proprio dal filtro che è costituito dalla membrana basale e in particolare dai GAGs sia liberi (eparansolfato) sia associati in proteoglicani grazie alle sfere di idratazione dei numerosi gruppi acidi e solforati)

Struttura

Essa è formata da tre strati:

  • lamina lucida[1] (o lamina rara) che è occupata principalmente da glicoproteine di adesione come la laminina (che lega da un lato i recettori integrinici presenti sul versante basale delle cellule epiteliali e dall'altro i proteoglicani e il collagene di tipo IV della lamina densa, tale legame e mediato da un'altra glicoproteina di adesione l'entactina)
  • lamina densa[2] che è formata da proteoglicani, GAGs liberi (eparansolfato) e da collagene di tipo IV che non forma fibre ma una sottile e resistente rete (poichè ad esso non vengono tagliati i peptidi terminali in sede extracellulare come accade agli altri tipi di collagene)
  • lamina fibroreticolare, costituita da fibre reticolari di collagene di tipo III, non contiene proteoglicani, fibrille di collagene di tipo VII connettono invece il collagene di tipo IV della lamina densa alla lamina fibroreticolare

Struttura sandwich

In alcuni casi, quando due foglietti epiteliali si continuano senza alcun connettivo frapposto (come a livello degli alveoli polmonari e dei corpuscoli renali), la membrana basale risulta costituita da due lamine lucide e una lamina densa tra esse frapposte (motivo per cui questa struttura è nota anche come sandwich).

Membrana Basale vs Lamina Basale

L'unione della lamina lucida e della lamina densa è denominata da alcuni autori lamina basale che considerano poi la lamina fibroreticolare parte del connetivo sia perchè ne è in continuità sia perchè quando è assente il connetivo come nelle membrane basale con struttura sandwich anch'essa è assente.

L'uso del termine lamina basale sta pian piano stostituendo quello di membrana basale, relagando esclusivamente alle strutture con doppi strati fosfolipidici come la membrana cellulare il termine di membrana. Nonostante ciò numerosi autori continuano a preferire quello di membrana basale.

Note

  1. ^ il nome di lamina lucida è dovuto all'aspetto maggiormente elettrontrasparente che essa mostra al microscopio elettronico a trasmissione rispetto alla lamina densa
  2. ^ il nome di lamina densa è dovuto all'aspetto maggiormente elettrondenso che essa mostra al microscopio elettronico a trasmissione rispetto alla lamina lucida

Bibliografia

  • S. Adamo, P. Carinci, M. Molinaro, G. Siracusa, M. Stefanini, E. Ziparo (a cura di), Istologia di V. Monesi. Piccin Editore, 5° edizione, ISBN 88-299-1639-0
  • Don W. Fawcett, Bloom & Fawcett Trattato di Istologia. McGraw-Hill, 12° edizione, ISBN 88-386-2050-4
  • B. Young, J.W. Heath, Atlante di istologia e anatomia microscopica del Wheater. Casa Editrice Ambrosiana, 3° edizione, ISBN 88-408-1171-0