Marchese di baldacchino: differenze tra le versioni

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Successivamente (circa due secoli dopo) tale locuzione venne usata per indicare quei marchesi che dal cerimoniale della Corte [[Stato Pontificio|pontificia]] erano considerati più influenti degli altri marchesi: i marchesi di baldacchino, pertanto, ricevevano lo stesso trattamento e le stesse precedenze dei [[principi romani]].
Successivamente (circa due secoli dopo) tale locuzione venne usata per indicare quei marchesi che dal cerimoniale della Corte [[Stato Pontificio|pontificia]] erano considerati più influenti degli altri marchesi: i marchesi di baldacchino, pertanto, ricevevano lo stesso trattamento e le stesse precedenze dei [[principi romani]].


Non esiste una precisa formulazione giuridica dei requisiti necessari per il titolo, trattandosi di un'equiparazione essenzialmente morale e sociale alle maggiori famiglie della nobiltà romana. Com’è noto, l'unico diritto riconosciuto dalla legislazione nobiliare del Regno d'Italia è quello del trattamento di don (art. 39, 2° comma lett. B) dell'Ordinamento del 1943) che menziona genericamente le famiglie marchionali romane così dette di Baldacchino nella stessa norma che riguarda le famiglie principesche e ducali. Secondo il noto studioso Avv. Prof. [[Aldo Pezzana]] possono essere ritenute discriminanti le seguenti caratteristiche:
Non esiste una precisa formulazione giuridica dei requisiti necessari per il titolo, trattandosi di un'equiparazione essenzialmente morale e sociale alle maggiori famiglie della nobiltà romana. Com’è noto, l'unico diritto riconosciuto dalla legislazione nobiliare del Regno d'Italia è quello del trattamento di don (art. 39, 2° comma lett. B) dell'Ordinamento del 1943) che menziona genericamente le famiglie marchionali romane così dette di Baldacchino nella stessa norma che riguarda le famiglie principesche e ducali. Secondo il noto studioso Avv. Prof. [[Aldo Pezzana]]Presidente emerito del Consiglio di Stato possono essere ritenute discriminanti le seguenti caratteristiche:
*importanza storica e sociale della famiglia
*importanza storica e sociale della famiglia
*posizione nel patriziato romano ("'''patrizi romani coscritti'''" nella Bolla "Urbem Romam" del [[1746]])
*posizione nel patriziato romano ("'''patrizi romani coscritti'''" nella Bolla "Urbem Romam" del [[1746]])

Versione delle 20:28, 15 giu 2013

Marchesi di baldacchino ("marchiones ab auleo vulgo di baldacchino") era la denominazione che nel Seicento veniva consuetudinariamente attribuita, inizialmente, ai marchesi romani godenti di un feudo con effettiva giurisdizione.

Successivamente (circa due secoli dopo) tale locuzione venne usata per indicare quei marchesi che dal cerimoniale della Corte pontificia erano considerati più influenti degli altri marchesi: i marchesi di baldacchino, pertanto, ricevevano lo stesso trattamento e le stesse precedenze dei principi romani.

Non esiste una precisa formulazione giuridica dei requisiti necessari per il titolo, trattandosi di un'equiparazione essenzialmente morale e sociale alle maggiori famiglie della nobiltà romana. Com’è noto, l'unico diritto riconosciuto dalla legislazione nobiliare del Regno d'Italia è quello del trattamento di don (art. 39, 2° comma lett. B) dell'Ordinamento del 1943) che menziona genericamente le famiglie marchionali romane così dette di Baldacchino nella stessa norma che riguarda le famiglie principesche e ducali. Secondo il noto studioso Avv. Prof. Aldo PezzanaPresidente emerito del Consiglio di Stato possono essere ritenute discriminanti le seguenti caratteristiche:

  • importanza storica e sociale della famiglia
  • posizione nel patriziato romano ("patrizi romani coscritti" nella Bolla "Urbem Romam" del 1746)
  • possessi feudali avuti
  • cardinali esistiti nella famiglia
  • alleanze matrimoniali con famiglie principesche e ducali
  • grandi cariche ereditarie nella Corte Pontificia (es. "Cavallerizzo Maggiore di Sua Santità", "Foriere Maggiore", "Vessillifero di S.R.C.").

La definizione indica in concreto alcune antiche famiglie marchionali romane assimilate ai principi nel trattamento (es. titoli di "eccellenza" e "don", quest'ultimo solo ad iniziare dall'800) e nelle precedenze e che hanno tradizionalmente il privilegio di tenere nelle loro sale un baldacchino rosso con poltrona dorata (rivolta verso il muro) per ricevere il Sommo Pontefice, con ai lati l'ombrellino e il cuscino. Gli studiosi della materia, indicati nella bibliografia, individuano concordemente queste famiglie nelle seguenti sei "patrizie romane coscritte" nella Bolla "Urbem Romam": Patrizi Naro Montoro, Theodoli, Sacchetti, Costaguti (estinta, ora Afan de Rivera Costaguti), Serlupi Crescenzi e i Soderini (conti). Lo erano anche i Massimo prima di essere elevati al rango principesco.[1].

Nel 1965 scrive testualmente il conte Carlo Cardelli, patrizio romano coscritto e Delegato Granpriorale di Roma dello SMOM (ved. bibliografia): "Six familles avaient recu le privilege de pouvoir elever dans leurs antichambres le "baldacchino" reservè aux familles princieres. Un trône y etait placè -retournè-pour servir dans l'eventualitè d'une visite du Souverain Pontife. Ces familles sont: Dei Cavalieri (eteinte dans les Soderini), Astalli (eteinte dans les Theodoli), Crescenzi (continuèe par les Serlupi), Costaguti (Afan de Rivera), plus tard, Sacchetti".

Già nel 1864 Octavian Blewitt scriveva nella sua pubblicazione "A handbook of Rome and its environs" (ed. J. Murray, Londra, p. XXXIV): "...four families -the Marquises of Patrizzi, Serlupi, Sacchetti and Theodoli -who occupy an intermediate position between the Roman Princes and inferior nobility, under the name of Nobles of the Canopy (Nobili del Baldacchino), from having, amongst other privileges, that of exhibiting the throne of the Princes and Dukes in their antechambers.". E nell'edizione successiva del 1867 John Murray confermava:"...four families — the Marquises of Patrizzi, Serlupi, Sacchetti, and Theodoli — who occupy an intermediate position between the Roman Princes and inferior nobility, under the name of Nobles of the Canopy (" Nobili del Baldacchino"), from having, amongst other privileges, that of placing the feudal throne, with the blue parasol and kneeling cushion of the Princes and Dukes, in their antechambers."


Voci correlate

Bibliografia

  • John Murray, A handbook of Rome and its environs, Londra,1864, p. XXXIV
  • Aldo Pezzana, in Riv. del Collegio Araldico, 1975, p.119,
  • D. Serlupi, in Riv. del Collegio Araldico, 1963, p.153 e 10/1968,
  • Nicola La Marca, "La nobiltà romana", 2000,
  • Berthod e Blanchard, "Tresors inconnus du Vatican", 2001,
  • Carlo Cardelli, "La tribune de la noblesse romaine au Vatican", Roma, 1965, p.10 (in Archivio Cardelli),
  • D. Serlupi in "Storia del diritto nobiliare italiano" 2004, p. 594-6,
  • A. Panajia, "I Palazzi di Pisa", 2004,
  • Maurizio Bettoja, "I mobili araldici", I Quaderni di Vivant, n. 1, genn. 2008.

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico ecclesiastica, Venezia 1846, alla voce Baldacchino.
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