Sitografia: differenze tra le versioni

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Secondo la definizione<ref>[http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/parole-nuove/sitografia Definizione di Sitografia per l'Accademia della Crusca]</ref> dell'[[Accademia della Crusca]] la sitografia è il ''repertorio sistematico di siti Internet, che contengono informazioni in riferimento a un particolare argomento, che solitamente affianca le tradizionali bibliografie relative esclusivamente a fonti cartacee''.
Secondo la definizione<ref>{{cita web|url=http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/parole-nuove/sitografia|titolo=sitografia|nome=Raffaella|cognome=Setti|data=7 luglio 2005|sito=Accademia della Crusca|accesso=26 dicembre 2019|urlmorto=no|urlarchivio=|dataarchivio=}}</ref> dell'[[Accademia della Crusca]] la sitografia è il ''repertorio sistematico di siti Internet, che contengono informazioni in riferimento a un particolare argomento, che solitamente affianca le tradizionali bibliografie relative esclusivamente a fonti cartacee''.


== Origine e diffusione ==
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Altro campo di grande diffusione è chiaramente l'editoria, sia cartacea che virtuale.
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Dare un nome ai repertori di siti della rete era una necessità, come spiegò nel 2001 Rolando Minuti. In [[Lingua inglese|inglese]] si è affermato il termine ''webography'' (o ''webliography)'', ma in [[Lingua francese|francese]] e [[Lingua italiana|italiano]] l'[[anglismo]] stenta ad attecchire: si è tentato con ''métasite'' e ''metasito'', ma soprattutto hanno preso piede, rispettivamente, i termini ''sitographie'' e ''sitografia''. All’''Office québecquois de la langue française'' la parola non piace e il 26 agosto 2012 ha proposto ai francofoni i semianglismi ''webographie'', ''webliographie'' o ''bibliographie web''. Raffaella Setti della [[Accademia della Crusca|Crusca]] invece accetta che in Italia si usi sitografia. Il francese, con oltre tredicimila documenti in rete è, dopo l'italiano (37.000 documenti), la lingua che ha più largamente accettato il neologismo sitographie (almeno dal 2000) e ne ha tratto ''bibliofilmositographie'' (2000), ''sitographique'' (2003) e ''bibliositographie'' (2004)<ref>[[Tullio De Mauro]], "L'internazionale", n°607, 2005</ref>''.''
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[[Categoria:Biblioteconomia e scienza dell'informazione]]
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Versione delle 17:07, 26 dic 2019

Il termine sitografia è un neologismo della lingua italiana che rappresenta il corrispettivo nell'ambito dei siti internet di ciò che la bibliografia rappresenta nell'ambito dei libri. Secondo la definizione[1] dell'Accademia della Crusca la sitografia è il repertorio sistematico di siti Internet, che contengono informazioni in riferimento a un particolare argomento, che solitamente affianca le tradizionali bibliografie relative esclusivamente a fonti cartacee.

Origine e diffusione

Non è semplice individuare con esattezza cronologica le prime attestazioni d'uso del termine, resa ancora più incerta se si considera che spesso non è possibile datare con precisione i documenti rintracciabili in rete mediante i comuni motori di ricerca; il termine tuttavia si sta imponendo velocemente soprattutto grazie all'impulso proveniente dal mondo accademico: sono infatti gli stessi docenti relatori delle tesi di laurea a chiedere ai candidati la creazione di una sitografia come categoria autonoma, nell'ambito delle fonti di consultazione. Altro campo di grande diffusione è chiaramente l'editoria, sia cartacea che virtuale.

Dare un nome ai repertori di siti della rete era una necessità, come spiegò nel 2001 Rolando Minuti. In inglese si è affermato il termine webography (o webliography), ma in francese e italiano l'anglismo stenta ad attecchire: si è tentato con métasite e metasito, ma soprattutto hanno preso piede, rispettivamente, i termini sitographie e sitografia. All’Office québecquois de la langue française la parola non piace e il 26 agosto 2012 ha proposto ai francofoni i semianglismi webographie, webliographie o bibliographie web. Raffaella Setti della Crusca invece accetta che in Italia si usi sitografia. Il francese, con oltre tredicimila documenti in rete è, dopo l'italiano (37.000 documenti), la lingua che ha più largamente accettato il neologismo sitographie (almeno dal 2000) e ne ha tratto bibliofilmositographie (2000), sitographique (2003) e bibliositographie (2004)[2].

Note

  1. ^ Raffaella Setti, sitografia, su Accademia della Crusca, 7 luglio 2005. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  2. ^ Tullio De Mauro, Internazionale, n. 607, 2005.