Roberto d'Oderisio

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Roberto d'Oderisio (Napoli, ca. 1320Napoli, dopo il 1382) è stato un pittore italiano.

La discesa di Giotto a Napoli, nel 1328, e i suoi importanti lavori, nel corso dei successivi cinque anni, per il sovrano Roberto d'Angiò in Santa Chiara e nel Castel Nuovo, rivestono un'importanza fondamentale per le vicende dell’arte nel Meridione. La formazione nella sua bottega e nella sua stretta cerchia napoletana, ancora nel corso della prima metà del secolo, di alcune significative personalità di artisti locali risulterà inoltre il fattore determinante per la saldatura fra la capitale del Meridione e Firenze, la Toscana, all'insegna del linguaggio plastico e spaziale di Giotto, e consentiranno la costituzione di una “scuola giottesca” locale in tutte le regioni del Regno.

Fra questi artisti locali, quasi tutti purtroppo anonimi, spicca la figura di Roberto d'Oderisio, noto per un solo e tardivo documento in cui risulta nominato «familiare» del re Carlo di Durazzo, e da un’unica opera firmata, la Crocifissione della chiesa di San Francesco ad Eboli. Nel corso degli ultimi decenni, tuttavia, gli studi hanno potuto aggiungere e consolidare, attorno a questi punti fermi, un corpus di opere assai importanti - fra cui gli affreschi della chiesa napoletana dell’Incoronata, un tempo ritenuti di Giotto in persona - che rivelano le doti di questo notevole artista, vero e proprio interprete, originale e vivace, della pittura "ornata" del grande maestro toscano, ma anche delle "sgarberie" e delle audaci sperimentazioni prospettiche del suo maggiore collaboratore durante gli anni napoletani, Maso di Banco. Poche notizie biografiche si hanno su questo pittore napoletano. Si presume che la sua formazione culturale sia avvenuta sotto l'influsso dei dipinti eseguiti a Napoli da Giotto e soprattutto da Maso di Banco.

Si ritengono sue opere giovanili gli affreschi con lo Sposalizio della Vergine e la Natività nella cappella Barresi di San Lorenzo Maggiore in Napoli, nei quali vi è appunto un vivace riflesso di cultura grottesca. A questi affreschi si collegano strettamente la Crocifissione di Eboli, al Museo di Salerno che è la sua sola opera firmata, e la Madonna Mater Omnium di San Domenico Maggiore a Napoli.

Dopo il 1352 egli eseguì la famosa serie dei Sacramenti affrescati nella Chiesa dell'Incoronata a Napoli ove prevalgono altri accenti culturali, derivati in parte da alcuni caratteri dell'arte di Simone Martini: nel quadro dei rapporti tra l'ambiente artistico napoletano e la forme del gotico internazionale, questi affreschi si pongono come uno dei risultati più validi e meglio caratterizzati per genuina forza narrativa.

Roberto d'Oderisio risulta ancora attivo nel 1382, quando fu accolto come familiare di Carlo III di Durazzo, re di Napoli.