Rifugio Cà d'Asti

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Rifugio Cà d'Asti
Il rifugio. Sotto si vede la Val di Susa.
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Altitudine2 854 m s.l.m.
LocalitàMompantero
CatenaAlpi Graie
Coordinate45°11′27.92″N 7°04′29.03″E / 45.19109°N 7.07473°E45.19109; 7.07473
Dati generali
Inaugurazione1974
ProprietàParrocchia di Susa
GestioneFulgido Tabone
Capienza100 posti letto
Mappa di localizzazione
Map

Il rifugio Cà d'Asti è un rifugio situato nel comune di Mompantero, in val di Susa, nelle Alpi Graie, a 2.854 m s.l.m.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

la facciata del rifugio.
la cappella costruita nei pressi del rifugio.

Il rifugio, secondo la tradizione, è stato costruito sul luogo dove Bonifacio Rotario d'Asti, che per primo aveva salito la vetta del Rocciamelone nel 1358, aveva costruito un ricovero. Nel 1419 l'edificio sarebbe stato poi restaurato per ordine di Amedeo VIII di Savoia.[2]

Dal 1798 sul luogo è presente una cappella[3]. Nel 1974 il rifugio è stato ristrutturato.

Caratteristiche e informazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del rifugio è legato a Bonifacio Rotario d'Asti.

Per il rifugio transita la Red Bull K3, corsa in montagna che, partendo da Susa, arriva in vetta al Rocciamelone.

Accessi[modifica | modifica wikitesto]

Il rifugio Casa d'Asti nel 1894

L'accesso avviene da Mompantero. Normalmente si sale con l'auto fino alla località Riposa[4] (2.150 m); di qui il rifugio è raggiungibile per sentiero in circa un'ora e mezza.

Dalla località Riposa si risale la costola erbosa. Verso la quota di 2400 m si può appoggiare a destra per raggiungere la fontana Traversa (2.476 m). Si riprende poi la cresta e si evita sulla destra l'ultimo balzo roccioso prima del rifugio.

Ascensioni[modifica | modifica wikitesto]

Traversate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Iris Kürschner, GTA Grande Traversata delle Alpi: Attraverso il Piemonte fino al Mediterraneo. 65 tappe. GPS, Bergverlag Rother, 2012, p. 137. URL consultato l'11 novembre 2020.
  2. ^ Maria Savi-Lopez, L'altezza del Rocciamelone, in Le valli di Lanzo: bozzetti e legende, Brero, 1886, p. 205. URL consultato l'11 novembre 2020.
  3. ^ AA.VV., Archivio storico italiano, Leo S. Olschki, 1933, p. 17. URL consultato l'11 novembre 2020.
  4. ^ Danilo Tacchino, Le leggende del Rocciamelone e della sua valle, in Torino. Storia e misteri di una provincia magica, p. 165. URL consultato l'11 novembre 2020.

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