Quintavalle

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Quintavalle (disambigua).

I Quintavalle furono una nobile famiglia veneziana, ascritta al patriziato.

Stemma della famiglia Quintavalle, Arma d'azzurro, al monte di sei cime d'oro, sormontato da un'aquila di nero

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente noti come Marturio, la tradizione li fa originari di Padova; si trasferirono poi in Istria e giunsero a Venezia nel 430, dove parteciparono al Maggior Consiglio sin dai tempi più antichi. Sono ricordati tra i primi ad aver colonizzato Olivolo (che fu detta, appunto, isola di Quintavalle), lasciando diverse tracce pure nella toponomastica attuale. Viceversa, altri autori ritengono che fu l'isola a dare il nome alla famiglia[1], e infatti l'antico avverbio quinavalle significherebbe "luogo basso e remoto", indicandone l'estremità meridionale[2].

Esclusi dal patriziato con la Serrata del 1297, vi furono riammessi nel 1310 con un Lorenzo di San Pietro di Castello. Si ricordano due rami in particolare, l'uno estintosi nel 1328, l'altro, dimorante a Candia, nel 1582; risultano comunque assenti dal Maggior Consiglio a partire dal 1408-35[3].

La famiglia si ramificò in tutta Italia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Di Pietro II Marturio, vescovo di Olivolo, Giuseppe Cappelletti infatti scrive: «Taluno disse questo vescovo, oltreché Marturio, altresì Quintavalle, come se avesse due cognomi; taluno lo credé una spiegazione dell'altro. Pietro Marturio ossia Quintavalle di Teodosio; e taluno, più ragionevolmente a mio credere, lo disse Marturio da Quintavalle, ossia nato nel luogo, che nominavasi Quintavalle, nell'estremità orientale dell'isola di Olivolo.» cfr. Giuseppe Cappelletti. Le chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, 1855, p.135
  2. ^ Marco Antonio Mambelli, Osservazioni della lingua italiana raccolte dal Cinonio, 1835, p. 258: «Quinavalle significa laggiù basso, ma alquanto lontano. [...] La Crusca reca l'avverbio quinavalle, senza allegarne esempio, e ci avverte che esso si usa più comunemente che quindavalle, ma che tutte queste voci sono rimaste oggi in contado»
  3. ^ Dorit Raines, Cooptazione, aggregazione e presenza al Maggior Consiglio: le casate del patriziato veneziano, 1297-1797 (PDF), in Storia di Venezia - Rivista, I, 2003, pp. 2-64, ISSN 1724-7446 (WC · ACNP). URL consultato il 16 dicembre 2010.}

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]