Progetto:Soroptimist/voci/appunti/Gabriella Repetto Olla

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Gabriella Repetto Olla (Roma, 24 marzo 1933 - Cagliari, 6 settembre 2020) è stata una archivista italiana, ispettrice generale del Ministero per i beni culturali

Trasferitasi in Sardegna con la famiglia dopo la guerra, si laurea con il massimo dei voti in Giurisprudenza presso l’Università di Cagliari nel 1954, con una tesi in diritto penale dedicata alla tortura come mezzo istruttorio. Nel 1956 - a soli 23 anni - vincendo un concorso alla carriera direttiva degli Archivi di Stato viene assegnata all’Archivio di Stato di Cagliari. Si specializza quindi in Archivistica Paleografia e Diplomatica.

Nel 1959, subito dopo il matrimonio con Giovanni Olla, magistrato all’epoca in servizio a Roma, si trasferisce nella Capitale presso la Soprintendenza archivistica del Lazio. Rientrata a Cagliari, assume dal 1°giugno 1961 la reggenza dell’Archivio di Stato di Cagliari e nel 1963 quella della Sovrintendenza archivistica per la Sardegna; divenuta nel 1972 primo dirigente e nel 1976, a seguito di concorso per titoli, dirigente superiore, viene chiamata a dirigere - prima donna - l’Archivio di Stato di Cagliari. E’ al posto di comando quando gli Archivi passano dal Ministero dell’Interno al Ministero dei Beni culturali: transizione che attesta – come ella stessa ribadirà - il valore culturale del documento archivistico.

Socia dell’Istituto di Storia del Risorgimento e dell’Istituto per la Storia della Resistenza, dal 1974 è socia della Deputazione di Storia Patria della Sardegna, dal 1981 membro del direttivo.

Nel 1991 si trasferisce a Roma presso l’Ufficio centrale per i beni archivistici del Ministero dei Beni Culturali come ispettore generale. E un anno dopo viene distaccata al Gabinetto del Ministro (all’epoca Alberto Ronchey) come Capo del Settore delle relazioni internazionali, incaricata di trattare con Stati esteri nelle materie relative ad archivi, arte, archeologia e biblioteche, e come Direttice del Nucleo di consulenza giuridica. METTERE NOTA Nel 1997 cessa dal servizio attivo.

Attività professionale

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E' stata archivista, storiografa, curatrice di esposizioni di rilevo mondiale ed autrice dei relativi cataloghi: una studiosa attenta e rigorosa di documenti antichi, ma anche una moderna organizzatrice di strutture istituzionali e di eventi culturali ad altissimi livelli. Prima donna a dirigere l’Archivio di Stato di Cagliari, lo rivitalizza grazie ad una attività intensa di collaborazione con l’Università e lo apre alle istanze della collettività e al vasto pubblico non specialistico, trasformandolo in un centro di riferimento obbligato nella vita culturale dell’intera Sardegna. A questo fine dà nuovo impulso alla Sala studio e alla Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica, nella quale insegna per decenni Archivistica e Istituzioni medievali sarde, formando generazioni di archivisti. Nel contempo promuove convegni, mostre, congressi storici, curando frequentemente la redazione dei relativi cataloghi e pubblicazioni.

Attività scientifica archivistica. Attività storiograficɑ

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L’attività archivistica occupa un posto centrale nel suo percorso professionale, e dà luogo a numerose pubblicazioni, tra cui quella sulla ‘consultabilità’ dei documenti amministrativi dello Stato, che ancora oggi si dibatte tra interesse collettivo e privacy.[1] Innumerevoli i suoi lavori archivistici (inventari, indici, regesti, guide di fonti) presenti nell’Archivio di Stato di Cagliari, e gli studi sul metodo della ricerca archivistica[2]. L’ingresso in Archivio la pone a stretto contatto con la storia della Sardegna, dal periodo giudicale a quello piemontese, e le consente di sviluppare la sua vocazione autentica: lo studio delle istituzioni amministrative e giudiziarie, condotto attraverso la ricerca, l’inventariazione e l’analisi delle fonti. Il suo primo lavoro si focalizza sulla tortura come mezzo di ricerca della prova. Sotto l’influsso dello storico Alberto Boscolo, preside della Facoltà di storia Medievale dell’Ateneo cagliaritano, e dei suoi lavori, concentra i propri studi sul periodo della dominazione aragonese dell’Isola e sugli ordinamenti sardo-aragonesi e le magistrature che li compongono. Di essi analizza rispettivamente le articolazioni e le funzioni, mettendo a nudo gli strumenti utilizzati dai re aragonesi per assoggettare l’Isola e dominarla per quattro secoli. La più importante delle sue opere istituzionali è Il primo liber curiae della procurazione reale di Sardegna (1423-1425)[3]. La monografia, ormai introvabile, ricevette diverse segnalazioni, tra cui una lunga recensione di Jesus Lalinde Abadia, ritenuto il maggior storico del diritto di Spagna.[4][5] Anche il suo Saggio di fonti dell’Archivo de la Corona de Aragòn di Barcelona (1323-1479). I. Gli anni 1393-1396, Roma 1975, adoperato come guida da molti studiosi impegnati in ricerche archivistiche a Barcellona, riceve segnalazioni in “Rivista Storica Italiana”, “Nuova Rivista Storica” e “Clio”. I più significativi di questi studi sono stati ripubblicati, con gli opportuni aggiornamenti bibliografici curati dalla stessa Repetto, nel volume Studi sulle istituzioni amministrative e giudiziarie della Sardegna nei secoli XIV e XV, edito nel 2005 dalla Deputazione di Storia Patria della Sardegna e a lei dedicato come riconoscimento per il suo appassionato impegno nello studio delle istituzioni sarde e iberiche. Un altro filone delle sue indagini, direttamente derivato da quello istituzionale, riguarda lo studio della società sarda nei secoli XIV-XV, i cui temi principali sono i “diversi” rispetto al maschio bianco adulto e abbiente che ne veniva considerato il pilastro. Antesignana degli studi sulla parità di genere e sulle discriminazioni, Gabriella Repetto scrive, sulla scorta di minuziose ricerche documentali d’Archivio, della condizione delle donne, degli ebrei, degli schiavi, degli apprendisti artigiani e perfino di alimentazione come terreno e segno di disuguaglianze [6] Un focus speciale dedica alla presenza ebraica in Sardegna: una lunga ricerca le consente di ricostruire uno spaccato esaustivo della vita di quegli insediamenti nell’Isola nei secoli XIV-XV, dei quali riferisce al III Congresso Internazionale di Italia Judaica svoltosi a Tel Aviv nel 1986. Lo studio della società sarda attraverso la ricerca archivistica si estende fino all’età contemporanea: negli anni ’60 collabora con le cattedre di Medicina Legale e di Statistica dell’Università di Cagliari per la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla criminalità in Sardegna, occupandosi della ricerca dei dati storici necessari alla relazione “Sulla genesi e le caratteristiche della criminalità in Sardegna” e al suo intervento, nel 1968, al III Congresso della Società Italiana di criminologia, cui partecipa come membro del Comitato d’onore per le sue indagini storiche sulla delinquenza in Sardegna nei secoli XIV-XIX. Per le sue indagini storiche e per la sua professionalità nel settore della metodologia della ricerca archivistica, viene chiamata dal Consiglio Regionale sardo a far parte del Comitato scientifico che sovrintende alla pubblicazione della Collana Acta Curiarum Regni Sardiniae, avente ad oggetto l’edizione critica degli Atti dei Parlamenti Sardi (sec. XIV - XIX). Nello stesso periodo si manifesta il suo interesse per l’attività espositiva: compare come co-organizzatrice in mostre interdisciplinari di cui cura in esclusiva il settore archivistico. Tra esse, Cultura quattro-cinquecentesca in Sardegna (Cagliari, 1983), Vestigia Vetustatum (Cagliari, 1984), Cagliari nell’800 (Cagliari, 1988). Gli interessi della Repetto, tuttavia, non sono circoscritti a Cagliari e alla Sardegna, al contrario si estendono in campo nazionale e internazionale. Ispettore generale del Ministero per i Beni culturali, partecipa in modo significativo all’attività centrale dell’Amministrazione, svolgendo numerosi alti incarichi, che le valgono attestazioni di plauso del Ministero e degli enti organizzatori [7]

In virtù della sua competenza è chiamata a rappresentare l’Italia come delegata ufficiale del Ministero dei Beni Culturali nei congressi archivistici internazionali di Mosca (1972), Bonn (1984), Tel Aviv (1986), Montrèal (1992), anche qui con la presentazione di contributi alle problematiche in discussione. Nel 1977 le viene affidato il compito di organizzare la XVIIeme Conference Internationale de la Table Ronde Des Archives, in seno al Conseil Internationale des Archives, organismo ONU. La Conference si terrà a Cagliari nei giorni 5-8 ottobre 1977 e la relazione di base Constitution e reconstitution des patrimoines archivistiques nationaux, da lei preparata e presentata come relazione ufficiale italiana verrà recepita dalla risoluzione finale di quell’illustre consesso. In tale atto conclusivo, infatti, la XVII Conference adotta il principio proposto dalla Repetto du respecte de l’integritè des fondes nei territori passati sotto altra sovranità, considerato sino ad allora inapplicabile perché sfavorevole ai vincitori.[8]

Attività espositiva

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La sua competenza archivistico- storiografica e la sua esperienza in ambito internazionale, unita alle indiscusse capacità organizzative, le valgono nel 1985 la nomina a corrispondente per l’Italia del Committee on professional training and education del Council on Archives e rappresentante dell’Italia nel Comitato Internazionale dell’Unesco per il V Centenario della scoperta dell’America, e in tale veste partecipa attivamente alla realizzazione della mostra mondiale Ciencia e Tecnica entre Viejo e Nuevo Mundo (siglos XIV – XVIII), tenutasi a Madrid nel 1992, dove l’Italia presta la migliore collaborazione, come annota il relativo catalogo. La stagione delle grandi mostre aperta dal Ministero negli anni Novanta la vede impegnata in una intensa attività espositiva di respiro nazionale e internazionale. Nel 1991 ìdea, in veste di consigliere ministeriale nell’Ufficio Centrale per i beni archivistici, la mostra Gentium memoria archiva - I tesori degli Archivi, poi realizzata a Castel S.Angelo nel 1996, tesa a rendere sempre più evidenti - attraverso l’esposizione di materiali provenienti da tuti gli archivi di Stato d’Italia – le potenzialità, per ricerche storiche e non, immanenti al patrimonio documentario in essi custodito. Nel 1991, avendo ricevuto l’incarico di riorganizzare a Barcellona in meno di una settimana la mostra Le pubblicazioni degli Archivi di Stato, adotta coraggiosamente una formula diversa da quella dei primi curatori, giungendo ad una esposizione mista italo-spagnola, molto rischiosa, che per fortuna trova il favore sia del re Juan Carlos che del Presidente Cossiga: a testimonianza di ciò riceve la medaglia degli Archivi di Stato ed uno speciale elogio. Nel 1992 collabora all’organizzazione di due mostre colombiane tenutesi a Genova, intitolate, rispettivamente, La preghiera del marinaio e Due mondi a confronto. Nello stesso periodo è chiamata a far parte, come responsabile della scelta del materiale documentario e coautore delle didascalie archivistiche, del Comitato Scientifico organizzatore della mostra Sardinia: Sacred Art of the Fifteenth and Sixteenth Century, tenutasi a New York presso la IBM Gallery tra il dicembre 1993 e il febbraio 1994. La mostra riscuote un enorme successo di pubblico e di critica tanto da dover essere prorogata. La mostra di cui ha l’ideazione e il coordinamento esclusivi è, però, quella internazionale La Corona d’Aragona: un patrimonio comune per l’Italia e la Spagna (XIV-XIV sec.), la cui inaugurazione, avvenuta a Cagliari il 27 gennaio 1999, viene ripresa integralmente in diretta dalla Rete 3 della TV nazionale ed è oggetto di una importante relazione di Cosimo Damiano Fonseca, pubblicata in Nuova Rivista Storica.

Nel Soroptimist

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Socia del Soroptimist Club di Cagliari dal 1974, contribuisce alla vita del club con conferenze di grande richiamo, grazie alle sue brillanti doti oratorie e alla capacità di coniugare il rigore della trattazione alla piacevolezza dell’esposizione. Nonostante la malattia che la costringe a casa negli ultimi anni della sua vita, non lascerà mai il club, e continuerà a sostenerlo con entusiasmo.

Onorificienze

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  • Riceve dal Presidente della Repubblica la commenda dell’Ordine al merito della Repubblica e, nel 1999, anche il Diploma di medaglia d’argento ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte.
  • Nel 2005 la Deputazione di Storia Patria della Sardegna le dedica il volume Studi sulle istituzioni giudiziarie e amministrative nei secoli XIV e XV, che riunisce i suoi studi più importanti.
  • Nel 2019 la ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) la nomina socia onoraria come riconoscimento per la sua lunga carriera e punto di riferimento per le nuove generazioni di archivisti.
  1. ^ Lo studio, intitolato In tema di consultabilità dei documenti amministrativi dello Stato. Appunti per un’esegesi degli artt. 21 e 22 del D.P.R.30.9.1963 n.1409, pubblicato nel 1970 e segnalato in “The American Archivist”, 35 (1975) nn.3-4 pag.438, per la sua importanza è stato riedito dopo 15 anni nella Antologia Archivistica a cura di Romualdo Giuffrida (pubblicazioni degli Archivi di Stato.Saggi.3).
  2. ^ In particolare Lo stato delle fonti documentarie e i problemi connessi alla loro ricerca ed edizione, in Istituzioni rappresentative nella Sardegna medievale e moderna (Acta Curiarum Regni Sardiniae, 1)f>, Cagliari, 1986, pagg.197-209, riedito in Istituzioni rappresentative della Sardegna medievale e moderna (Acta Curiarum Regni Sardiniae, 1), Sassari, 1989, pagg.197-209); nonché Criteri per la redazione dei regesti, in Istituzioni rappresentative della Sardegna medievale e moderna (Acta Curiarum Regni Sardiniae, 1), Sassari, 1989 pp.431-441)
  3. ^ Gabriella Repetto Olla (a cura di), Il primo Liber curiae della Procurazione reale di Sardegna (1413-1425), Roma, Istituto grafico Tiberino, 1974.
  4. ^ Il Lalinde recensì congiuntamente il precedente volume della Repetto, dal titolo Gli ufficiali regi durante il regno di Alfonso IV. L’opera riguarda il nascere delle istituzioni aragonesi in Sardegna, rimaste in gran parte immutate dopo il passaggio dell’Isola ai piemontesi. Allo stesso filone appartiene anche lo studio La politica archivistica di Alfonso IV di Aragona (in XI Congresso di storia della Corona d’Aragona, Palermo-Trapani 1982, in Atti, Vol.III pp.461-479). Insieme con il precedente libro della Repetto, Gli ufficiali di Alfonso IV di Aragona, è ritenuto testo fondamentale ai fini della ricostruzione della regolamentazione archivistica del Regno di Sardegna ma anche della Corona di Aragona
  5. ^ In questo senso, da ultimo, Simona SERCI, Gli archivi dell’amministrazione centrale del Regno di Sardegna fra XIV e XV secolo: testimonianze documentarie e ipotesi di lavoro, in ARCHIVI. a XI n.1 (gennaio-giugno 2016) pp.41-74, che a pag.43 definisce lo studio “magistrale articolo”. Ma già prima R.CONDE, Los archivos reales o la memoria del poder, in atti del XV Congresso di Storia della Corona d’Aragona, El poder real en la Corona de Aragon (Jaca,1993), Zaragoza 1994, definisce l’Archivio di Stato di Cagliari come archivo de singular importancia por los de ambito hispanico… magistralmente estudiado por la que fue sua directora Dra Olla Repetto.
  6. ^ Numerosi di questi lavori sono il tema di interventi a Congressi e convegni, in particolare i congressi della Corona di Aragona e quelli organizzati dall’Amministrazione Archivistica. Da ricordare Alimentazione, nel Convegno La famiglia e la vita quotidiana in Europa dal 400 al 600, tenutosi a Roma nel 1986 e Fonti Archivistiche e ricerca demografica nel Congresso di Demografia svoltosi a Trieste nel 1990. Una menzione particolare merita la conferenza sulla condizione della comunità ebraica nella Cagliari del 400, tenuta dalla Repetto nell’aula magna della Facoltà di Lettere a Cagliari in apertura delle celebrazioni della Giornata della Memoria dell’Olocausto organizzate dal Club Soroptimist cittadino nel 2002, cui partecipò come testimone diretto della Shoah Pietro Terracina, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz.
  7. ^ In particolare ha svolto l’incarico di: - relatore di sintesi delle cinque giornate del Congresso ‘ Il futuro della memoria’, dedicato alle problematiche degli archivi privati (Capri, settembre 1991); - membro dei gruppi di studio ministeriali per la determinazione dei criteri per l’edizione della Guida Generale degli Archivi di Stato, di cui redige la voce “Archivio di Stato di Cagliari”; - membro dei gruppi di studio per l’elaborazione di un piano organico di ricerca delle fonti concernenti la storia d’Italia, esistenti presso gli archivi spagnoli e austriaci; - incaricata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della criminalità in Sardegna (1969-1970) di collaborare alla relazione del 1° gruppo “Sulla genesi e le caratteristiche della criminalità in Sardegna”. Il suo contributo viene pubblicato negli Atti della Commissione nel 1972; - membro della Commissione mista, ministeriale ed universitaria, incaricata di dirigere la ricerca delle fonti sull’Inquisizione spagnola negli Archivi di Stato italiani (1993).
  8. ^ Per comprendere l’importanza dell’innovazione basti pensare che sulla base del principio opposto l’Archivio di Stato di Torino aveva dovuto restituire dopo l’ultimo conflitto bellico gli archivi della Savoia, cosa che non si sarebbe verificata, sulla base dei nuovi principi adottati dalla XVII Conference.

1) 2) 3)

4) In questo senso, da ultimo, Simona SERCI, Gli archivi dell’amministrazione centrale del Regno di Sardegna fra XIV e XV secolo: testimonianze documentarie e ipotesi di lavoro, in ARCHIVI. a XI n.1 (gennaio-giugno 2016) pp.41-74, che a pag.43 definisce lo studio “magistrale articolo”. Ma già prima R.CONDE, Los archivos reales o la memoria del poder, in atti del XV Congresso di Storia della Corona d’Aragona, El poder real en la Corona de Aragon (Jaca,1993), Zaragoza 1994, definisce l’Archivio di Stato di Cagliari come archivo de singular importancia por los de ambito hispanico… magistralmente estudiado por la que fue sua directora Dra Olla Repetto.

5) Numerosi di questi lavori sono il tema di interventi a Congressi e convegni, in particolare i congressi della Corona di Aragona e quelli organizzati dall’Amministrazione Archivistica. Da ricordare Alimentazione, nel Convegno La famiglia e la vita quotidiana in Europa dal 400 al 600, tenutosi a Roma nel 1986 e Fonti Archivistiche e ricerca demografica nel Congresso di Demografia svoltosi a Trieste nel 1990. Una menzione particolare merita la conferenza sulla condizione della comunità ebraica nella Cagliari del 400, tenuta dalla Repetto nell’aula magna della Facoltà di Lettere a Cagliari in apertura delle celebrazioni della Giornata della Memoria dell’Olocausto organizzate dal Club Soroptimist cittadino nel 2002, cui partecipò come testimone diretto della Shoah Pietro Terracina, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz.

6) In particolare ha svolto l’incarico di: - relatore di sintesi delle cinque giornate del Congresso ‘ Il futuro della memoria’, dedicato alle problematiche degli archivi privati (Capri, settembre 1991); - membro dei gruppi di studio ministeriali per la determinazione dei criteri per l’edizione della Guida Generale degli Archivi di Stato, di cui redige la voce “Archivio di Stato di Cagliari”; - membro dei gruppi di studio per l’elaborazione di un piano organico di ricerca delle fonti concernenti la storia d’Italia, esistenti presso gli archivi spagnoli e austriaci; - incaricata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della criminalità in Sardegna (1969-1970) di collaborare alla relazione del 1° gruppo “Sulla genesi e le caratteristiche della criminalità in Sardegna”. Il suo contributo viene pubblicato negli Atti della Commissione nel 1972; - membro della Commissione mista, ministeriale ed universitaria, incaricata di dirigere la ricerca delle fonti sull’Inquisizione spagnola negli Archivi di Stato italiani (1993).

7) Per comprendere l’importanza dell’innovazione basti pensare che sulla base del principio opposto l’Archivio di Stato di Torino aveva dovuto restituire dopo l’ultimo conflitto bellico gli archivi della Savoia, cosa che non si sarebbe verificata, sulla base dei nuovi principi adottati dalla XVII Conference.

Riconoscimenti

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Allegati: Bibliografia Copia del Diploma di medaglia d’argento ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte conferito a Gabriella Repetto dal Capo dello Stato nel 1999 Atto di conferimento della qualità di socio onorario dell’ANAI