Prati di asfodelo
I prati di asfodelo sono un luogo dell'oltretomba greco.
Descrizioni
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Omero, le ombre dei trapassati si aggirano nell'Ade su prati di asfodelo. Nel libro XI dell'Odissea, in cui Ulisse evoca gli spiriti dei defunti, si hanno brevi scorci dell'oltremondo. Si ha un primo accenno quando si allontana Achille:
« Dissi; e d’Achille alle veloci piante
per li prati d’asfodelo vestiti
l’alma da me sen giva a lunghi passi,
lieta, che udì del figliuol suo la lode.»
e un secondo quando appare Orione:
« Vidi il grande Orïòn, che delle fiere,
che uccise un dì sovra i boscosi monti,
or gli spettri seguia de’ prati Inferni
per l’asfodelo in caccia; e maneggiava
perpetua mazza d’infrangibil rame.»
Nel libro XXIV, le anime dei morti giungono a prati di asfodelo immortale:
«[...] indi ai vestiti
d’asfodelo immortale Inferni prati
giunser, dove soggiorno han degli estinti
le aeree forme, e i simulacri ignudi.»
La classicista Edith Hamilton scrive di questi asfodeli che sono "presumibilmente strani, pallidi, spettrali"[1].
Nell'antica Grecia, l'asfodelo era inoltre coltivato sulle tombe, forse anche per la credenza che i morti se ne cibassero[2].
Corrado Govoni, in Poesie Elettriche, nella poesia Tristezze Notturne, cita l'asfodelo in relazione ai morti:
"Da una casa si sente un gramolare;
e sono i poveri i pallidi morti
che laggiù fanno il loro triste pane
il loro bianco pane d'asfodelo." [3]
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]I prati di asfodelo compaiono anche nel videogioco Hades, in cui il protagonista, il dio ctonio Zagreus, cerca di evadere dall’oltretomba, dovendo attraversare anche i Prati d’Asfodelo. In questo videogioco l’uscita dei Prati è sorvegliata dalle ossa della leggendaria Idra di Lerna. Sconfiggendola riuscirà ad emergere nei Campi Elisi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN)
«Around it are wide wastes, wan and cold, and meadows of asphodel, presumably strange, pallid, ghostly flower.»
(IT)«Intorno ad esso [il palazzo di Plutone] si trovano ampie lande, smunte e fredde, e campi di asfodeli, fiori presumibilmente strani, pallidi, spettrali»
- ^ Emilio Chiovenda, Asfodelo, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929. URL consultato il 9 febbraio 2016.
- ^ Corrado Govoni, Poesie Elettriche, ed. Quodlibet (2008), p. 34.