Fino all'inizio del Novecento si credeva che le galassie esterne fossero in realtà oggetti interni alla Via Lattea, al punto che venivano chiamate nebulose: infatti, mentre oggi la loro natura di immensi aggregati di stelle e gas appare ben evidente nelle foto dei moderni telescopi, all'epoca non si era in grado di distinguere strutture minori dei bracci di spirale.
L'emisfero celeste australe è molto più ricco di stelle e oggetti del profondo cielo rispetto a quello boreale; questo dipende da tre fattori: la presenza del centro galattico, in cui si addensano molti ammassi globulari e nebulose, la posizione del Sole rispetto al nostro braccio di spirale, il Braccio di Orione, e la presenza di molte più nubi di polveri oscure in direzione della Via Lattea boreale, che ne oscura le grandi regioni di formazione stellare, come quella di Cefeo.
Le galassie non sono disposte nello spazio in modo omogeneo, ma secondo strutture a filamenti ed ammassi, separati da delle vaste regioni di vuoto; questa struttura verrebbe regolata, secondo le teorie più accreditate, dalla distribuzione a reticolo della materia oscura.