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Tremisse anonimo a nome di Giustiniano
Legenda confusa. Busto di Giustiniano Legenda confusa. Vittoria, con corona e globo crucigero; in esergo, ONO
AV (1,37 g). Coniato verso il 568-590. Zecca incerta

Monetazione longobarda

Le monete furono coniate dai Longobardi dopo il loro stanziamento in Italia; la coniazione avvenne in due aree distinte: nella Langobardia Maior tra gli ultimi decenni del VI secolo ed il 774 e nella Langobardia Minor, nel ducato di Benevento, tra il 680 circa e la fine del IX secolo.

Inizialmente furono coniate imitazioni delle monete bizantine e solo in seguito quelle con i nomi dei sovrani longobardi. A nord furono coniati quasi esclusivamente dei tremissi, mentre i Longobardi di Benevento coniarono anche solidi.

Dopo la caduta del regno longobardo a opera dei Franchi, nella Langobardia Maior i nuovi dominatori coniarono ancora per qualche tempo monete con caratteristiche simili a quelle che erano state prodotte in precedenza dai sovrani Longobardi; nella Minor, invece, le monete mantennero le loro caratteristiche ancora per circa un secolo.

L'argento apparve, sotto l'influenza dei Franchi, verso la fine dell'VIII secolo accanto ai tremissi ed ai solidi coniati in precedenza e divenne il metallo monetato prevalente solo nel IX secolo.