Portale:Campagna garibaldina del 1866/Evidenza

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Il capitano Ergisto Bezzi

Dopo la vittoriose battaglie di Bezzecca di Giuseppe Garibaldi e di Levico di Giacomo Medici, la liberazione di Trento sembrava a tutti gli osservatori una questione di pochi giorni, ma la guerra ormai volgeva al termine. La Prussia, vincitrice a Sadowa, non volendo umiliare ulteriormente l’Austria e temendo un’offensiva francese sul Reno, il 26 luglio prorogava una sospensione d'armi con Vienna. La notizia giunse anche nella Valle del Chiese liberata, per cui un gruppo di patrioti, riuniti a Storo in casa del possidente Francesco Cortella e guidati dal capitano Ergisto Bezzi, temendo che i comuni trentini delle Giudicarie liberati rimanessero esclusi dall'annessione al Regno d'Italia si mobilitarono a redigere, tramite una prima lettera a Giuseppe Garibaldi, una petizione ufficiale di “fedeltà” a Vittorio Emanuele II, facendola poi sottoscrivere ai vari rappresentanti comunali e al clero locale.

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