Portale:Antica Grecia/Z

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Epaminonda (in greco antico: Ἐπαμεινώνδας?, Epameinòndas; Tebe, 418 a.C.Mantinea, 362 a.C.) è stato un politico e un generale tebano.

Grazie ad Epaminonda Tebe uscì dall'egemonia spartana, raggiungendo una posizione di maggior peso nella politica greca: procedette sbaragliando la potenza militare spartana con la sua vittoria a Leuttra e liberò gli Iloti della Messenia, un gruppo di abitanti del Peloponneso che era stato schiavo degli Spartani per circa 300 anni, fin dalla sconfitta nelle guerre messeniche dell'VIII secolo a.C.

Epaminonda rimodellò la mappa politica della Grecia, sciolse antiche alleanze, ne creò altre e controllò la costruzione di intere città; inoltre, inventò e attuò varie tattiche militari innovative. Fu l’artefice, insieme a Pelopida, dell'egemonia tebana; a lui si devono anche le innovazioni tattiche adottate dall'esercito tebano, come la falange obliqua e l'ordine obliquo d'attacco dell'ala sinistra.

L'oratore romano Cicerone lo chiamò "il primo uomo della Grecia" e Montaigne lo giudicò uno dei tre più "uomini più valorosi ed eccellenti" che siano mai esistiti, ma Epaminonda è piombato in una relativa oscurità in tempi moderni. I cambiamenti portati da Epaminonda nell'ordine della politica greca non perdurarono dopo la sua morte, così il ciclo delle effimere egemonie ed alleanze continuò senza sosta: infatti, solo ventisette anni dopo la sua morte Tebe fu distrutta da Alessandro Magno, che la punì per non essersi voluta sottomettere a lui. Così Epaminonda - che al suo tempo era lodato come un idealista e liberatore - oggi è ricordato per le sue campagne militari (dal 371 a.C. al 362 a.C.), che minarono la forza delle grandi potenze della Grecia e spianarono la strada alla conquista macedone.

Leggi la voce