Polittico Griffoni

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Polittico Griffoni
AutoriFrancesco del Cossa e Ercole de Roberti
Data1471-1472
Tecnicatempera su tavola
Ubicazione
Francesco del Cossa, San Giovanni Battista
Ercole de' Roberti, San Vincenzo Ferrer spegne un incendio e salva un bambino (dettaglio della predella)

Il Polittico Griffoni è un dipinto a tempera su tavola di Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti, databile al 1472-1473 circa e oggi smembrato in più musei.

Storia

Francesco del Cossa si trovava da poco a Bologna quando ricevette dalla famiglia Griffoni, con cui era stato già in contatto durante un suo precedente soggiorno negli anni sessanta del Quattrocento, la commissione di una pala d'altare per la propria cappella nella basilica di San Petronio. Il committente in particolare fu Floriano Griffoni e l'opera venne realizzata con la collaborazione di un altro maestro ferrarese, il più giovane ma molto promettente Ercole de' Roberti che probabilmente aveva seguito il del Cossa da Ferrara. Il soggetto venne probabilmente scelto in concordanza con i Domenicani, essendo stato Vincenzo Ferrer canonizzato da poco (1455) ed essendo l'Ordine impegnato in una forte opera di diffusione del culto.

L'opera rimase nella cappella fino al 1725-1730 quando, passata alla famiglia Aldovrandi e poi Cospi, venne smembrata dal cardinale Pompeo Aldrovandi e immessa nel mercato antiquario in lotti separati: da allora i pannelli si dispersero, tranne la cornice, opera di Agostino de' Marchi, andata distrutta.

Il polittico venne ricostruito virtualmente da Roberto Longhi nel 1935, con il fondamentale saggio Officina ferrarese.

Descrizione

Il Del Cossa realizzò tutti gli scomparti principali: quelli inferiori erano di gusto più moderno, con sfondi architettonici, mentre quelli superiori erano più arcaici, col fondo oro. Il de' Roberti invece curò la pittura della predella e dei santi nei pilastrini.

Gli scomparti conosciuti oggi sono:

La predella mostra un unico pannello:

I pilastrini laterali erano composti da otto figure di santi entro nicchie dipinti, dei quali se ne conoscono sette, tutte di Ercole de' Roberti:

Nelle tavole di Del Cossa si nota nuovamente l'influenza di Piero per la grande monumentalità e luminosità dei personaggi, unita anche a una varietà estrosa di soggetti, pose e sfondi. La norma prospettica e l'illuminazione veritiera riescono a dare una naturalezza ineccepibile anche agli elementi più improbabili, come i minuscoli angeli su san Vincenzo Ferrer o ai castelli che sembrano germinare dalle rocce negli sfondi.

Possibile ricostruzione

Bibliografia

  • AA.VV., Cosmè Tura e i grandi pittori ferraresi del suo tempo, Classici dell'arte Rizzoli, 1966
  • Roberto Longhi, 5.: Officina ferrarese : 1934 seguita dagli "Ampliamenti 1940" e dai "Nuovi ampliamenti 1940-55", in Edizione delle opere complete di Roberto Longhi, Sansoni, Firenze 1968
  • Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7212-0

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