Plurima mortis imago

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Plurima mortis imago è una locuzione latina, che tradotta letteralmente significa «i tanti aspetti della morte».[1]

Enea continuando nel suo triste racconto a Didone ricorda l'ultima notte della città di Troia messa a ferro e fuoco dai Greci. In ogni dove sangue e lacrime, corpi trafitti dalle spade e orrendamente mutilati: la morte quella notte si presentò sotto i suoi molteplici e più disumani aspetti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Virgilio, Eneide, libro II, v. 369.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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