Pelasgiotide

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La Pelasgiotide al centro della Tessaglia.

La Pelasgiotide (in greco antico: Πελασγιῶτις?, Pelasghiôtis) era una zona allungata dell'antica Tessaglia che andava dalla valle di Tempe alla città meridionale di Fere. Comprendeva le seguenti località: Argo Pelasgica, Argissa, Atra, Crannone, Cinocefale, Elateia, Gyrton, Mopsio, Larissa, Kondaia, Onchesto, Faitto, Fere, Scotussa e Sicurio.
Ftioti, Tessalioti, Estioti e Pelasgioti costituivano la tetrarchia tessala, governata da un Tago, in caso di necessità.

Il territorio è menzionato da Strabone[1] ma non da Erodoto, che sembra averlo inserito nel distretto dei Tessalioti.[2] In epigrafia, i Pelasgioti sono menzionati assieme ad ambasciatori Tessalioti ad Atene intorno al 353 a.C.[3] Un frammento di una stele di marmo a Larissa in Tessaglia dice che su richiesta del console Quinto Cecilio Metello, figlio di Quinto, "amico e benefattore del nostro paese (ethnei Hémon) in cambio dei servizi resi da lui, dalla sua famiglia e dal SPQR, la lega tessala decretò di inviare 43 000 sacchi di grano a Roma, raccolti tra i diversi componenti della lega. I Pelasgidi e gli Ftioti ne fornirono 32 000 mentre gli Estioti e Tessalioti fornirono i restanti 11 000, con il 25% che andava all'esercito, tutto in mesi diversi".[4]

Il toponimo regionale ed etnico ricorda i Pelasgi, elemento del passato della Tessaglia. Come in altre parti della Tessaglia, sono attestate iscrizioni in dialetto eolico, e dopo il II secolo a.C., anche in koinè.

Durante i giochi tessali a Larissa, in onore di Zeus Eleuterio, del I secolo a.C., alcuni atleti vincitori erano indicati come Tessalioti di Larissa Pelasgide, in greco antico: Θεσσαλὸς ἀπὸ Λαρίσης τῆς Πελασγίδος?.[5] La lapide funebre del III secolo a.C. di Erilao di Calcedonia menziona anche Λάρισα τᾶι Πελασγίδι, Larisa tai Pelasgidi.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Geographica 9.5.3,15
  2. ^ Wheeler James T., The Geography of Herodotus ...: Illustrated from Modern Researches and Discoveries. London, Longman, Brown, Green, and Longmans, 1854, LCCN 05006215 p. 85
  3. ^ IG II² 175
  4. ^ Central Greece: Thessaly: Larisa: SEG 34:558, su Searchable Greek Inscriptions, The Packard Humanities Institute, 2007, lines 16-56. URL consultato il 24 gennaio 2008. 150-130 a.C.
  5. ^ IG IX,2 528 ,IG IX,2 534
  6. ^ SEG 47:735

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mogens Herman Hansen e Thomas Heine Nielsen, An inventory of archaic and classical poleis, 2004, p. 682. ISBN 0-19-814099-1

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Epigrafi Pelasciotidi, su epigraphy.packhum.org. URL consultato il 4 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2015).
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