Parente di Giotto

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Sposalizio di San Francesco con la Povertà, 1316-1318, volta nella Basilica inferiore di Assisi

Il cosiddetto "parente di Giotto" è un allievo molto vicino a Giotto che lavorò ad una commissione affidata al maestro stesso, ma che egli dovette delegare per altri impegni, cioè alla decorazione della Basilica inferiore di Assisi.

In queste opere, vicine a quelle del prosaico Maestro delle Vele, si nota la mano di un artista di grande levatura, che possiede una cromia ampia, aggiornata alle novità della Cappella degli Scrovegni (per questo gli affreschi vengono datati a dopo il 1309), anche se la stesura è più chiara e sembra influenzata dalla scuola senese (attiva all'epoca nella stessa basilica con Pietro Lorenzetti). Il tema è quello delle Allegoria francescane e in scene come lo Sposalizio di San Francesco con la Povertà si nota una notevole scioltezza nella rappresentazione narrativa ed una grande perizia nella caratterizzazione individuale dei personaggi, con attenzione ai dettagli ed un'accurata descrizione del paesaggio.

La sua mano viene rilevata anche nelle Storie dell'infanzia di Cristo nel transetto destro della Basilica inferiore, dove si ha una maggiore intensità espressiva e un potenziamento dell'illusionismo spaziale.

Alcuni identificano questo artista con il misterioso Stefano fiorentino, citato dal Vasari come allievo bravissimo nella stesura sfumata dei colori, del quale non si conosce nessuna opera certa.

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