Paralo
La Paralo (in greco antico: Πάραλος?, "marittima", che doveva il suo nome al mitico figlio di Poseidone) era una nave sacra ateniese, una trireme messaggera del periodo classico durante il V secolo a.C. Il suo equipaggio, noto per la sua forte simpatia per la democrazia ateniese, svolse un ruolo importante in diversi episodi della guerra del Peloponneso.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La Paralo appare più spesso di qualsiasi altra nava in campo letterario e epigrafico in fonti del periodo classico;[1] Trasportò quasi tutte le missioni diplomatiche ateniesi, registrate da fonti, del V e IV secolo a.C., e sembra che per la maggior parte di queste missioni, il tesoriere (tamias) della Paralo funse da ambasciatore capo.[1]
L'equipaggio della Paralo (paraloi) era noto per la sua eccezionale forza nel portare avanti la democrazia; la sua notevole unità su questo aspetto può indicare che era composto da membri di un singolo ghenos detto paraloi.[2] Questo equipaggio fu determinante nel prevenire un colpo di Stato oligarchico a Samo nel 411 a.C. Tornando in patria per portare le notizie di questa manifestazione ad Atene, scoprirono che proprio ad Atene era avvenuto un colpo di Stato oligarchico e vennero imprigionati; un membro dell'equipaggio riuscì a fuggire e portò la notizia di questo evento alla flotta di Samo, iniziando un periodo di aperta divisione tra la città e la sua flotta.
Nel 405 a.C., la Paralo fu una delle dieci navi che scamparono al disastro ateniese alla Battaglia di Egospotami con Conone; venne poi inviata ad informare Atene della sconfitta, mettendo al suo arrivo nel panico tutta la città.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Donald Kagan, The Peloponnesian War (Penguin Books, 2003). ISBN 0-670-03211-5
- Jordan, Borimir, The Athenian Navy in the Classical Period. (Berkeley, University of California Press, 1975) ISBN 0-520-09482-4