Missionari servi della Santissima Trinità

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La Santissima Trinità: opera di anonimo tedesco del XVI secolo

I missionari servi della Santissima Trinità (in latino Congregatio Missionariorum Servorum Sanctissimae Trinitatis, in inglese Missionary Servants of Most Holy Trinity) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale pospongono al loro nome la sigle M.S.SS.T. o S.T.[1]

L'istituto venne fondato da padre Thomas Augustine Judge (1868-1933), della Congregazione della missione:[2] nel 1916 venne nominato superiore dei lazzaristi di Opelika, in Alabama, e fece arrivare da Brooklin, dove aveva prestato servizio in precedenza, un gruppo di volontari laici che supportasse i sacerdoti nella loro opera, soprattutto nel servizio alle comunità di immigrati.[2]

La fraternità aprì una scuola e un dispensario medico; alcuni membri iniziarono a condurre vita comune e il 22 gennaio 1921 Edward Allen, vescovo di Mobile, approvò formalmente la loro forma di vita.[2] Thomas Toolen, successore di Allen, eresse la comunità in congregazione di diritto diocesano e il 24 aprile 1958 l'istituto ricevette il pontificio decreto di lode (con il medesimo atto la Santa Sede approvò provvisoriamente anche le sue costituzioni).[2]

Esiste anche la congregazione femminile delle ancelle missionarie della Santissima Trinità.[3]

Attività e diffusione

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I missionari servi della Santissima Trinità sono particolarmente dediti alla promozione delle encicliche sociali e alla difesa della religione dalla propaganda anticattolica: sono attivi soprattutto nelle zone dove è forte il proselitismo dei nuovi culti.[1][2]

Sono presenti negli Stati Uniti d'America, a Porto Rico, in Messico, in Colombia e in Costa Rica:[2][4] il superiore della congregazione, che porta il titolo di "custode generale", risiede ad Arlington (in precedenza la sede generalizia era a Cleveland).[1]

Al 31 dicembre 2005, l'istituto contava 36 case e 143 membri (90 dei quali sacerdoti) .[1]

  1. ^ a b c d Ann. Pont. 2007, p. 1492.
  2. ^ a b c d e f DIP, vol. V (1978), col. 1496, voce a cura di G. Rocca.
  3. ^ Ann. Pont. 2007, p. 1720.
  4. ^ Missionary Servants of Most Holy Trinity - Where we work Archiviato il 3 dicembre 2008 in Internet Archive. URL consultato il 7-6-2009

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN146911380 · LCCN (ENno2001071977
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