Martín Martínez Pascual
Beato Martín Martínez Pascual | |
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Presbitero e martire | |
Nascita | Valdealgorfa, 11 novembre 1910 |
Morte | Valdealgorfa, 18 agosto 1936 (25 anni) |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 1º ottobre 1995 da papa Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 18 agosto |
Martín Martínez Pascual (Valdealgorfa, 11 novembre 1910 – Valdealgorfa, 18 agosto 1936) è stato un presbitero spagnolo, fucilato dai miliziani poco dopo l'inizio della guerra civile spagnola. Fu beatificato nel 1995 e viene ricordato il 18 agosto.
Biografía
[modifica | modifica wikitesto]Martín Martínez Pascual nacque a Valdealgorfa, nella provincia spagnola di Teruel e in diocesi di Saragozza, l’11 novembre 1910 da Martín Martínez Callao, carpentiere, e Francisca Pascual Amposta. Già da bambino dimostrò la sua propensione verso la religione. Malgrado questo, i genitori avrebbero voluto invece che facesse carriera nella Guardia Civil, ma, contrariamente alla volontà paterna, entrò nel Seminario Minore della diocesi di Saragozza a Belchite dove diventò sacerdote il 15 giugno 1935. Venne incaricato come educatore al Collegio San José de Murcia e come insegnante di latino presso il Seminario maggiore di san Fulgenzio di Murcia[1].
Allo scoppio della guerra civile, saputo che i miliziani della Repubblica avevano l'ordine di catturare e fucilare tutti i sacerdoti, si diede alla latitanza che terminò quando, saputo che il padre era stato messo in prigione in sua vece, si presentò volontariamente ai soldati dell'esercito repubblicano. Il 18 agosto del 1936, insieme ad altri sacerdoti, venne prelevato dalla sua prigione e fucilato presso il cimitero cittadino, sulla strada per Alcañiz[2]. I membri del plotone d’esecuzione posero i prigionieri di spalle, ma Martín preferì voltarsi. I soldati del plotone gli chiesero allora se aveva un ultimo desiderio ed egli rispose:
«Non voglio altro che darvi la mia benedizione affinché Dio non vi imputi la follia che state per commettere»
E dopo averli benedetti aggiunse:
«E ora lasciatemi gridare con tutte le mie forze: viva Cristo Re![3]»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Articolo da El Mundo di Julio M.Alarcon del 21/10/2016 https://www.elmundo.es/cronica/2016/10/21/57f8ea4b468aebbc628b4649.html
- ^ Antonio Socci "Avventurieri dell'eterno" , https://www.antoniosocci.com/occhi-di-cielo/
- ^ Beato Martino Martinez Pascual Sacerdote e martire, su santiebeati.it. URL consultato il 14 agosto 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) José Luis Repetto, Todos los Santos. Santos y Beatos del Martirologio Romano, Madrid, Biblioteca de Atores Cristianos BAC, 2007.
- Antonio Socci, Avventurieri dell'eterno, Rizzoli, 2015, ISBN 8817079057.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (ES) YO SOY MARTÍN, su Youtube, 21 ottobre 2015. URL consultato il 14 agosto 2019. Ospitato su Jorge.