Marta di Cordova

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Santa Marta di Cordova

Martire

 
MorteCordova, 24 novembre 851
Venerata daChiesa cattolica
Ricorrenza24 novembre
Attributipalma

Santa Marta di Cordova (... – Cordova, 24 novembre 851) è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Marta era cresciuta nel monastero di Santa Maria di Cuteclara, vicino a Córdova, sotto la guida di Artemia. Essendo stato martirizzato un suo fratello monaco, il diacono Wallabonso, Marta era uscita dal monastero in cerca del martirio. Incontrò Flora e insieme andarono dal cadì e professarono pubblicamente la loro fede cattolica. Messe in carcere, furono visitate da Eulogio, anche lui in prigione.

Interrogate dal cadì, perseverarono nella fede, e perciò furono decapitate il 24 novembre 851 nel corso della crudele persecuzione dell'emiro Abd al-Rahmàn II. Si disse che i loro corpi, dopo essere stati gettati nei campi e rispettati dalle bestie che non se ne nutrirono, furono quindi gettati nel fiume Guadalquivir; in seguito il corpo di Marta fu ritrovato e sepolto dai cristiani nella chiesa del monastero di Cuteclara. Le teste delle due martiri furono collocate nella basilica di Sant'Acisclo.

Eulogio, che attribuisce alla intercessione di queste due vergini la sua liberazione avvenuta pochi giorni dopo, scrisse per loro il Documentum martyriale, che è la più nobile apologia ed esortazione al martirio.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il suo emblema è la palma.

Il Martirologio Romano la ricorda con Flora il 24 novembre:

«A Córdova nell’Andalusia in Spagna, sante Flora e Marta, vergini e martiri, che durante la persecuzione dei Mori furono gettate in carcere insieme a sant'Eulogio e poi trafitte con la spada.»

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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