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Maria van Beckum

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Maria van Beckum al rogo in un'incisione di Jan Luyken (1638)

Maria van Beckum (Markelo o Goor, prima del 1510Delden, 13 novembre 1544) è stata una nobile olandese, giustiziata sul rogo come eretica per la sua fede anabattista.

Figlia di Johan II van Beckum e Johanna van Wrede, Maria si trasferì nel castello di Nijenhuis (presso Diepenheim) con la famiglia dopo la morte dello zio. La madre morì poco dopo la sua nascita e il padre si risposò con Beatrix van de Hoeve. Durante la giovinezza divenne una seguace di David Joris e per questo fu cacciata di casa.

Nel 1542 gli anabattisti furono dichiarati eretici nei Paesi Bassi e il fratello di Maria, Johan III, l'accolse in casa propria. Maria fu arrestata il 31 maggio 1544 su ordine di Goesen van Raesveldt, balivo di Twente.[1] Maria fu arrestata all'alba e la cognata Ursula, a cui era legata da una profonda amicizia, si offrì di unirsi a lei.[2] Le due furono condannate a morte e Maria fu bruciata a Delden il 13 novembre, poche ore prima della cognata.[3] Il suo corpo carbonizzato fu in seguito esposto al pubblico come monito per oltre un mese e Maria entrò nell'immaginario comune olandese, emergendone come protagonista di ballate e racconti. La leggenda vuole che il palo del suo martirio sia fiorito dopo la sua morte.[4]

  1. ^ (EN) John Roth e James Stayer, A Companion to Anabaptism and Spiritualism, 1521-1700, BRILL, 2007, p. 442, ISBN 978-90-04-15402-5. URL consultato il 30 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Ronald K. Rittgers e Vincent Evener, Protestants and Mysticism in Reformation Europe, BRILL, 25 marzo 2019, p. 73, ISBN 978-90-04-39318-9. URL consultato il 30 marzo 2024.
  3. ^ (EN) Cornelius Krahn, Dutch Anabaptism: Origin, Spread, Life and Thought (1450–1600), Springer, 6 dicembre 2012, p. 202, ISBN 978-94-015-0609-0. URL consultato il 30 marzo 2024.
  4. ^ (EN) Elizabeth Gillan Muir, Women's History of the Christian Church: Two Thousand Years of Female Leadership, University of Toronto Press, 1º gennaio 2019, p. 178, ISBN 978-1-4875-9384-1. URL consultato il 30 marzo 2024.

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