Letteratura dell'Africa di lingua portoghese

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Le letterature dell'Africa di espressione portoghese (o letterature dell'Africa lusofona) sono l'insieme delle manifestazioni di carattere letterario prodotte in quei paesi dell'Africa in cui il portoghese è lingua ufficiale (Capo Verde, Guinea-Bissau, São Tomé e Príncipe, Angola e Mozambico)[1].

La letteratura in Angola[modifica | modifica wikitesto]

L'Angola è forse lo stato africano di lingua ufficiale portoghese con la più estesa produzione letteraria. Tra gli autori angolani ricordiamo:

La letteratura in Mozambico[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli autori mozambicani, ricordiamo

La letteratura a Capo Verde[modifica | modifica wikitesto]

L'arcipelago di Capo Verde, malgrado le ridotte dimensioni geografiche e anche demografiche del Paese, ha avuto fin dai tempi del colonialismo una discreta produzione letteraria. Il romanzo Chiquinho di Baltasar Lopes, scritto durante la dominazione coloniale ed assurto a simbolo della letteratura coloniale, ne è una prova.

Capo Verde è la patria di Arménio Vieira, premio Camões 2009, e dell'affermato scrittore Germano Almeida, autore del fortunato Testamento del signor Napumoceno da Silva Araújo.

La letteratura a São Tomé e Príncipe[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli autori di questo paese, ricordiamo:

La letteratura in Guinea-Bissau[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli autori guineani, ricordiamo:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Recentemente, la Guinea Equatoriale ha adottato il portoghese come lingua ufficiale, accanto al francese e allo spagnolo, ma per quanto concerne la letteratura, tale paese non è da intendere come facente parte dell'Africa lusofona, poiché non dispone di una produzione letteraria in portoghese.
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