Khujjuttarā

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Khujjuttarā (lingua pāli; in sanscrito Kubjottarā, Kubjuttarā; in cinese 久壽多羅、堀述多羅 (Jiǔshòuduōluó, Kūshùduōluó); in giapponese 久寿多羅; ... – ...; fl. VI secolo a.C.) è stata una delle più importanti (sanscrito: agra, pāli: agga) discepole laiche (pali:upāsikā, sravaka) del Buddha.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i commenti al canone pāli, Khujjuttara era una servitrice di una delle regine del re Udena del Kosambi di nome Samavati. Poiché la regina non era in condizione di andare ad ascoltare il Buddha, mandò invece Khujjuttarā che andò e divenne così esperta che fu in grado di memorizzare gli insegnamenti e insegnarle alla regina e alle sue 500 dame di corte. Da questi discorsi del Buddha, Khujjuttarā, la regina Samavati e le 500 dame ottennero tutti il frutto (pali: phalla) del primo stadio dell'illuminazione (sotapanna).[1]

Impatto culturale[modifica | modifica wikitesto]

Nello stesso canone pāli, il nome di Khujjuttarā è menzionato nella Samyutta Nikaya 17.24, intitolata "Unica figlia", il Buddha afferma che le fedeli discepole laiche femminili dovrebbero esortare le loro amate figlie nel modo seguente:

«Cara, dovresti diventare come Khujjuttarā la seguace laica e Velukandakiyā, la madre di Nanda - perché questo è lo standard e il criterio per le mie discepole che sono seguaci laiche, cioè Khujjuttarā la seguace laica e Velukandakiyā, la madre di Nanda.»

Un riferimento simile è fatto in Anguttara Nikaya 4.18.6.[3] Inoltre, in AN 1.14, verso 260,[4] il Buddha dichiara che Khujjuttarā è la sua discepola laica più istruita.

Il libro Itivuttaka del Khuddaka Nikaya, una raccolta di 112 brevi discorsi, è attribuito alla memoria di Khujjuttara dei discorsi di Buddha.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ireland (1999); Thanissaro (2001).
  2. ^ Bodhi (2000), p. 689.
  3. ^ AN 4.18.6 (trans. by Sister Upalavanna), su metta.lk. URL consultato il 9 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2013).
  4. ^ AN 1.14 (trans. by Sister Upalavanna), su metta.lk. URL consultato il 9 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2008)..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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