Jacopo Torriti
Jacopo Torriti (metà del XIII secolo - inizio XIV secolo) fu un pittore della scuola romana del '200 - '300.
Note biografiche
Jacopo Torriti è considerato il capostipite della cosiddetta "scuola romana" del XIII secolo, insieme a Pietro Cavallini e Filippo Rusuti, non molto si conosce della sua biografia se non che fu forse un francescano e probabilmente nacque a Torrita di Siena.
In compenso ci ha lasciato molte opere, soprattutto nelle chiese romane, che danno l'idea di un grande maestro che precorse la pittura gotica toscana. Torriti aveva comunque avuto dei contatti con Cimabue, che nel 1272 si trovava a Roma, e partecipò alla decorazione della Basilica Superiore di San Francesco accanto al maestro toscano.
Morì all'inizio del Trecento.
Catalogo
Se Cimabue fu costretto a confrontarsi con la pittura di Giunta Pisano e Bonaventura Berlinghieri, che imperversavano in Toscana alla fine del Duecento, Jacopo Torriti sviluppò la sua opera in una città dove erano presenti i più grandi cicli decorativi dal paleocristiano al bizantino come quelli delle chiese di Santa Sabina e San Clemente.
La sua prima grande opera risale al 1291 quando, per volere di Papa Niccolò IV, decorò a mosaico l'abside di San Giovanni in Laterano. Questa opera è oggi in gran parte snaturata a causa di successivi interventi musivi più moderni.
Dal Papa venne inviato ad Assisi, dove dipinte alcune scene fascia più alta vicino alle finestre, i lunettoni della navata della Basilica superiore, con Storie dell'Antico Testamento, dove collaborò con Filippo Rusuti. Prima di venire richiamato a Roma dal Papa decorò la parte alta della prima campata (quella più vicina all'altare) e la volta della seconda. In queste opere lo stile "romano" mostra un retaggio più marcato verso modelli classici e paleocristiani, con figure solenni, auliche, dal gusto molto raffinato. Nella Volta dei Santi Torriti inserì il motivo tradizionale degli angeli che sostengono clipei con figure della Vergine, del Redentore, di San Giovanni e di San Francesco. Queste influenze vennero rielaborate dagli autori successivi, sommate anche alle influenze gotiche del Maestro Oltremontano, sempre attivo ad Assisi.
Successivamente preparò i cartoni per L'incoronazione della Vergine e Le storie di Maria (1295), che si trovano nella chiesa di Santa Maria Maggiore, firmati IACOB(US) TORRITI PICTOR H(OC) OP(US) FEC(IT). Qui dimostrò una capacità particolare nel distinguersi dall'arte bizantina, allora imperante a Roma, senza tuttavia distaccarsi completamente dalla sua struttura iconografica. Basti confrontare i panneggi e i volti ieratici dei personaggi, ma Jacopo Torriti si distinse immettendo notazioni "naturalistiche" che interrompono e ben si integrano negli sfondi dorati di questi suoi mosaici, forse con una qualche influenza dei mosaici svevo-normanni dell'Italia meridionale. Il sedile, in particolare, e i poggiapiedi sono disposti tridimensionalmente nello spazio e riescono a creare un'illkusione di profondità, non confermata poi dalle sfumature poco incisive delle figure sacre.
Di grande interesse sono anche gli sfondi architettonici, come nella Dormitio Virginis, sempre in Santa Maria Maggiore, che superano anche gli stessi soggetti cimabueschi e si avvicinano invece al giottismo del secolo successivo.
L'ultima opera romana che è stata attribuita a Torriti è una Vergine in trono fra santi e donatore affresco recentemente scoperto nella Cappella di Santa Rosa da Viterbo che si trova nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli, anche se viene attribuita sia alla Scuola del Cavallini o allo stesso Pietro Cavallini.
Di lui resta anche una sinopia con un solenne Volto di Dio Padre, dove si nota un disegno molto raffinato dai notevoli rilessi classici.
Opere
- Incoronazione della Vergine Roma , Santa Maria Maggiore
- Costruzione dell'arca di Noè, Assisi, Basilica Superiore
- Le nozze di Cana, Assisi, Basilica Superiore
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