Grancia di Cuna

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Grancia di Cuna
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
CittàMonteroni d'Arbia
Coordinate43°14′35.24″N 11°24′12.91″E / 43.243122°N 11.403587°E43.243122; 11.403587
Mappa di localizzazione: Italia
Grancia di Cuna
Informazioni generali
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La Grancia di Cuna, nel comune di Monteroni d'Arbia, è una delle fattorie fortificate meglio conservate del Senese; fu costruita come centro di raccolta del grano e della produzione agricola necessaria al mantenimento dell'ospedale di Santa Maria della Scala di Siena[1][2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dal XII o XIII secolo lo spedale di Santa Maria della Scala a Siena si interessò del poggio di Cuna, su cui esisteva uno spedale per i pellegrini che percorrevano la via Francigena. Nel 1295 il rettore Ristoro di Giunta Menghi comprò l'intero poggio, che alla sua morte venne lasciato a Santa Maria della Scala che, da quel momento, iniziò la costruzione di una fattoria fortificata che doveva essere il fulcro di tutti i possedimenti dell'ospedale in Val d'Arbia. Si ritiene che i lavori siano iniziati nel 1314, per iniziativa del successore di Ristoro, Giovanni de' Tolomei, il quale fece costruire anche la chiesa dei Santi Jacopo e Cristoforo subito fuori la cinta murata, ad uso sia dei contadini che dei pellegrini, come tradisce la dedica ai pellegrini per eccellenza Giacomo il Maggiore e Cristoforo. Le fortificazioni, nate per proteggere il grano e gli altri prodotti agricoli dalle scorribande dovute all'incertezza politica e militare, furono completate nel corso del XIV secolo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta come un grande blocco quadrato con basamento fortificato a scarpa, con due torri angolari sul lato meridionale.[1] Il nucleo più antico delle fortificazioni è la cosiddetta "casa torre", posta al centro dell'insediamento, alla quale si aggiunsero altre due torri d'angolo, sul lato sud che guarda verso i confini dello Stato, a proteggere i granai e le altre strutture agricole e abitative. La cinta muraria del borgo, che include la grancia vera e propria e le abitazioni, risale per lo più al XVI secolo, a poco prima della guerra di Siena, ed è caratterizzata da una porta turrita d'accesso e da un camminamento di ronda con feritoie e poimbatoi. Le case che si vedono tra la cinta e la grancia sono oggi di fattura più recente.

Le coperture del granaio e delle torri vennero rifatte nella seconda metà del Cinquecento, murando gli originali camminamenti merlati. Il vasto casamento padronale, tra la casa torre e la prima cinta muraria, venne ricostruito nel XVII secolo[1]. Al Settecento infine risale la rampa tornante che conduce ai granai.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Grancia di Cuna, su castellitoscani.com. URL consultato il 9 luglio 2017.
  2. ^ Emanuele Repetti, «Cuna» in Dizionario geografico fisico storico della Toscana, vol. 1, Firenze, p. 837.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Via Francigena, pannelli informativi in loco.

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