Giovanni Antonio Merli

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Giovanni Antonio Merli, Sant'Antonio da Padova con il Beato Alberto da Sarthiano, 1474, Abbazia di San Nazzaro della Costa, Novara
Giovanni Antonio Merli, Madonna del latte, seduta in trono con a fianco San Grato e San Rocco, Chiesa di San Marcello, Paruzzaro, 1488


Giovanni Antonio Merli (Galliate, documentato dal 1474 – prima del 1507) è stato un pittore italiano, principale esponente di una delle botteghe di pittura presenti a Novara attiva tra il XV e il XVI secolo.

Vita ed opere

La prima opera firmata e datata 1474 si trova nella chiesa francescana dell'Abbazia di San Nazzaro della Costa a Novara, assieme a numerose altre testimonianze del panorama artistico novarese del Quattrocento. Si tratta di un affresco raffigurante Sant'Antonio da Padova con il Beato Alberto da Sarthiano, venerato a quel tempo dai frati minori.[1]

Un altro dipinto firmato e datato 1488 è conservato nella Chiesa di San Marcello a Paruzzaro; esso raffigura una Madonna del latte, seduta in trono con a fianco San Grato e San Rocco. L'affresco costituisce verosimilmente un "ex voto" della gente del paese come ringraziamento per lo scampato pericolo della peste degli anni precedenti (come attesta soprattutto la presenza della figura di San Rocco)[1]. In questa opera che costituisce un punto di riferimento per comprendere la sua produzione artistica, il pittore novarese mostra di guardare con attenzione alle novità del rinascimento lombardo-piemontese: è stato osservato che "nella resa plastica e volumetrica dei corpi egli si avvicina ad esperienze spanzottiane[2]

Datata ancora al 1488 è un affresco monocromo in verde terra che raffigura Pier Lombardo in cattedra conservato presso la sala capitolare del Duomo di Novara.

Giovanni Antonio Merli (?), Santa Caterina d'Alessandria e San Rocco, Abbazia dei Santi Nazario e Celso, affresco, 1480

Le attribuzioni che arricchiscono il suo catalogo comprendono un affresco nella chiesa dell'abbazia dei Santi Nazario e Celso avente forma di “trittico”, con al centro l'elegante immagine di San Nazario a cavallo; sulla sinistra San Celso e un santo martire e sulla destra, Santa Caterina d'Alessandria e San Rocco[3]. Il dipinto è del 1480 e mostra, a quella data, un attardarsi del suo linguaggio pittorico sugli stilemi del gotico internazionale, forse indotti da una committenza (in questo caso la popolazione di San Nazzaro Sesia) poco aggiornata sulle novità provenienti da Milano.

Tra le attribuzioni deve essere menzionata anche una Madonna delle Grazie conservata nel Duomo di Novara.


Note

  1. ^ Cfr. R. Cavallino, D. Godio (a cura di), Quaderni de "i sentieri del passato", Edizioni provincia di Novara, 2003, p. 47(il testo è disponibile in rete)
  2. ^ Cfr. Mario Perotti, op. cit. in bibliografia, p. 69
  3. ^ Mario Perotti, "L'abbazia incastellata di San Nazzaro Sesia", in AA. VV., La pianura novarese dal Romanico al XV secolo. Percorsi di arte e architettura religiosa, Interlinea Edizioni, Novara, 1996, p. 161

Bibliografia

  • Mario Perotti, "Affreschi dell'area novarese", in AA. VV., La pianura novarese dal Romanico al XV secolo. Percorsi di arte e architettura religiosa, Interlinea Edizioni, Novara, 1996, pp. 33-77