Funzione requirente

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La funzione requirente, in diritto, è una funzione esercitata dai depositari del potere giudiziario, ovvero dai magistrati e giudici che operano presso l'ufficio del pubblico ministero nei sistemi penali ispirati al principio accusatorio: in essi il pubblico ministero ha il compito di esprimere richieste o pareri in vista delle decisioni degli organi giudicanti.

Nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Italia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia, rispetto alla funzione inquirente che esercitava nel codice Rocco, il pubblico ministero mantiene il compito di vegliare sulla osservanza delle leggi, sulla pronta e regolare amministrazione della giustizia, sulla tutela dei diritti dello Stato, delle persone giuridiche e degli incapaci, richiedendo, nei casi di urgenza, i provvedimenti cautelari che ritiene necessari.

La vera differenza risiede nella parità delle armi processuali che l'accusa, dal 1989, ha nei confronti della difesa dell'imputato o dell'indagato. Pertanto, anche quando promuove la repressione dei reati e l'applicazione delle misure di sicurezza, il pubblico ministero ha poteri coercitivi subordinati alla revisione o scrutinio o autorizzazione del giudice terzo, in modo da non precostituirsi un vantaggio nel successivo iter processuale: esso dovrà portare all'accertamento dei fatti mediante il rispetto del contraddittorio. Il pubblico ministero ha anche la funzione esecutiva di fare eseguire i giudicati ed ogni altro provvedimento del giudice, nei casi stabiliti dalla legge (art 73 R.D. 12/1941).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Siracusano et al., Diritto processuale penale, Torino, Giuffrè editore, 1996. ISBN 88-14-05694-3.
  • Albamonte Eugenio, Il CSM e la resistibile perdita di autonomia del magistrato requirente, in Questione Giustizia, 2011 fasc. 6, pp. 241 - 248
  • Andreazza Gastone, Il Vpo delegato all'udienza di convalida può richiedere anche misure coercitive. Conferita così al magistrato onorario un'autonoma "legittimazione requirente", in Guida al Diritto, 2011 fasc. 20, pp. 72 - 75
  • Serio Mario, Osservazioni sparse sulle pronunce delle Sezioni Unite del novembre 2008 in materia di risarcimento del danno non patrimoniale, in Il Diritto di famiglia e delle persone, 2010 fasc. 1, pt. 2, pp. 231 - 242
  • De Rose Claudio, Attività requirente e giurisdizione contabile: le difficoltà della Corte dei Conti, in Rivista delle cancellerie, 2007 fasc. 2, pp. 177 - 184
  • Buzzelli Silvia, La riforma dell'art. 111 Cost. e il problema aperto della legislazione attuativa con particolare riguardo alle regole di formazione e valutazione della prova, in Cassazione penale, 2000 fasc. 11, pp. 3179 - 3186
  • Giambruno Silvana, Soggetto "requirente" e soggetto "istante": una distinzione trascurabile ai fini dell'interesse ad impugnare del p.m., in Cassazione penale, 1998 fasc. 7-8, pp. 1917 - 1919
  • Lo Vecchio Giuseppe, L'accertamento tecnico irripetibile ex art. 360 c.p.p.: note minime su schemi normativi e utilizzazione dibattimentale di una specie di consulenza pre-processuale del magistrato requirente., in Cassazione penale, 1995 fasc. 2, pp. 325 - 333.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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