Flavio Boeto

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Flavio Boeto (in greco antico Φλάβιος Βοηϑός, Phlábios Boēthós; Tolemaide, ... – 169) è stato un filosofo e politico romano vissuto nel II secolo d.C.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Tolemaide,[1] discepolo di Alessandro di Damasco,[1] fu un filosofo di orientamento peripatetico.[2]

Fu console suffetto in un anno incerto intorno al 160,[1] probabilmente il 164.[3]

Introdusse Galeno presso l'aristocrazia romana e alla corte di Marco Aurelio;[2] proprio Galeno lo ricorda spesso nelle sue opere.[1] Durante la prima visita di Galeno a Roma (162-166) fu nominato governatore della Syria Palaestina,[4][1] carica che mantenne fino alla morte, avvenuta dopo il ritorno di Galeno in Italia del 168,[4] probabilmente nel 169.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Treccani
  2. ^ a b Giorgio Cosmacini e Martino Menghi, Galeno e il galenismo. Scienza e idee della salute, Milano, FrancoAngeli, 2012, p. 32, ISBN 978-88-204-0792-6.
  3. ^ Memorie romane di antichità e di belle arti, IV, Pesaro, Tipografia Nobili, 1827, p. 106.
  4. ^ a b Edith Mary Smallwood, Jews under Roman rule. From Pompey to Diocletian: a study in political relations, Leida, E. J. Brill, 1981, p. 552, ISBN 90-04-06403-6.
  5. ^ Wynfrid Duckworth (a cura di), Galen on Anatomical Procedures, New York, Cambridge University Press, 1962, p. XI, ISBN 978-1-108-00944-7.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Flavio Boeto, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]