Fiaschi (cognome)

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Fiaschi è un cognome italiano

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Fiaschini, Fiaschetti, Fiasconi.

Nei documenti medioevali, il cognome era latinizzato in "Flascus" e relative varianti dovute ai casi latini.

Origine e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Fiaschi è un cognome molto diffuso in Toscana[1]. Risulta presente in minima parte anche nel Lazio, in Lombardia ed in Liguria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Almeno quattro famiglie, completamente indipendenti, hanno adottato il cognome Fiaschi. A Firenze già nel 1280 era presente un Tommaso Fiaschi figlio di Francesco: da questa famiglia dovrebbero discendere la quasi totalità dei Fiaschi presenti oggi.[2]

A Ferrara, il cognome nasce intorno agli inizi del XV secolo con il patrizio Bartolomeo de Moro detto Fiasco († tra 1450 e 1466) figlio di Giacomo Matteo de Moro († tra 1388 e 1393). Una parte di questa famiglia divenne nobile, in particolare con Francesco Fiaschi (*1605 - †1658) che venne ordinato marchese del Sacro Romano Impero nel 1636 dall'imperatore Ferdinando III d'Asburgo. Tale famiglia si è estinta agli inizi del XX secolo.[3]

La terza famiglia discende da Pietro detto Fiasco († tra 1470 e 1477) Conte di Tizzano Val Parma, famoso condottiero di origine calabrese al seguito di Francesco Sforza: uno dei suoi figli con la sua famiglia si sarebbe trasferito a Viterbo alla fine del XV secolo.[3][4]

Sempre alla fine del XV secolo nella provincia di Viterbo, nasce la famiglia Fiaschi tuttora fiorente in quella zona.[senza fonte]

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mappa di diffusione del cognome FIASCHI, su MappaDeiCognomi.it. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  2. ^ Pasini-Frassoni, 1917, p. 394.
  3. ^ a b Pasini-Frassoni, 1917, pp. 393-396.
  4. ^ Condottieri di Ventura.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ferruccio Pasini-Frassoni, Sull'origine della Famiglia Fiaschi, in Rivista del Collegio Araldico, XV, 1917.
  • Condottieri di Ventura, su condottieridiventura.it. URL consultato il 2 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2007).

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