Visualizza wikitesto di Falerii

{{F|siti archeologici d'Italia|gennaio 2012}}
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'''Falerii''' è stata un'antica [[Città-Stato|città stato]] [[falisci|falisca]]. La città arcaica è nota come '''Falerii Veteres'''. I resti archeologici si trovano nell'attuale centro storico di [[Civita Castellana]]. In seguito alla sua distruzione a opera dei [[Civiltà romana|romani]], viene ricostruita nel 241 a.C. dagli stessi Romani, in un altro sito noto come '''Falerii Novi''' i cui resti archeologici si trovano a Faleri frazione del comune di [[Fabrica di Roma]] nel [[Lazio]]'''<ref>{{Cita web|url=https://comune.fabricadiroma.vt.it/turismo/falerii-novi/|titolo=Falerii Novi|sito=Comune di Fabrica di Roma|lingua=it-IT|accesso=2023-06-28}}</ref>'''. I reperti archeologici sono esposti al [[Museo archeologico dell'Agro Falisco|Museo Archeologico dell'Agro Falisco]], al [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]] e in molte parti del Mondo.

== Storia ==
Falerii o Falerii Veteres era una città arcaica sutuata situata su un pianoro tufaceo tra il fiume [[Treja]] e la [[Valle del Tevere]], a circa due km a occidente dell'antico tracciato della [[via Flaminia]] e della [[via Tiberina]] circa 50&nbsp;km a nord di [[Roma]]. D'influenza culturale etrusco-ellenica, fu alleata durante le campagne militari romane repubblicane condotte da [[Marco Furio Camillo]] con le città arcaiche di [[Capenati|Capena]], [[Veio]] e l'insediamento arcaico di [[Area archeologica di Poggio Sommavilla|Poggio Sommavilla]]-[[Foglia (Magliano Sabina)|Foglia]].

Secondo una leggenda, era stata fondata da coloni provenienti da [[Argo (città)|Argo]]<ref>[[Plinio il Vecchio]], ''[[Naturalis Historia]]'', III, 51; [[Catone il Censore]], ''Origines'', fr.47.</ref> e l'asserzione di [[Strabone]] che i [[Falisci]], fossero di origine diversa dagli [[Etruschi]] è dimostrata dalla lingua delle iscrizioni trovate qui.

Secondo lo storico [[Dionigi di Alicarnasso]] essa fu fondata dai [[Siculi]], a cui successivamente fu strappata dai [[Pelasgi]], che vi si insediarono.<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], I 21.1</ref>

Ciò nonostante è probabile che Falerii, trovandosi per secoli accanto ad aree di influenza etrusca, sia entrata a far parte in epoca tarda della lega etrusca, quando le prime lucumonie dell'Etruria meridionale caddero contro Roma. Le guerre fra Romani e Falisci sembrano essere state frequenti. A una delle prime appartiene la leggenda del maestro di scuola che voleva consegnare i suoi ragazzi a [[Marco Furio Camillo|Camillo]]; ma questi rifiutò la sua offerta e subito dopo gli abitanti della città si arresero. Alla fine della [[prima guerra punica]], i Falisci si sollevarono, ma la città fu subito riconquistata ([[241 a.C.]]) e perse metà del proprio territorio.

Ci furono due guerre e Roma ebbe la meglio in entrambe. A seguito dell'ultima guerra, Falerii fu distrutta, ricostruita in pianura e ribattezzata Falerii Novi. In essa furono trasferiti i superstiti della cruenta conquista romana.

Dopo questi eventi Falerii appare raramente nella storia. Divenne una colonia (''Junonia Faliscorum'') forse sotto [[Augusto]]<!--, e comunque secondo le iscrizioni sembra che sia sopravvissuta almeno fino all'età di [[Gallieno]] en: though according to the inscriptions apparently not until the time of [[Gallienus ]]-->. Ci furono vescovi di Falerii fino al [[1033]], quando la desertificazione del posto a favore del sito precedente (e attuale) fece sì che l'insediamento si trasferisse poi completamente nella precedente e più sicura ubicazione; l'ultima menzione di Falerii Novi sulle fonti letterarie data al [[1064]] d.C.

== Localizzazione ==
[[File:Carta archeologica Falerii e la sua regione rilevata dai Sepolcri Mancinelli Scotti Francesco.jpg|miniatura|Carta archeologica Falerii e la sua regione rilevata dai Sepolcreti]]
[[Giovanni Zonara]]<ref>Epitome delle storie, Χρονικόν (Chronikón) o Annales, volume VIII, (dei 18 volumi)</ref>, uno studioso proveniente dall'[[Impero romano d’Oriente|impero romano d'Oriente]]<ref>[[Bisanzio|Bizantino]]</ref> del [[XII secolo]] afferma che la città antica, costruita su una collina ripida, fosse stata distrutta e un'altra costruita su un luogo più accessibile in pianura. La descrizione dei due luoghi concorda bene con la teoria diffusa che la città originale occupasse il sito dell'attuale ''''Civita Castellana'' e che le rovine di ''Falerii Novi'' siano quelle della città romana che era stata così trasferita di ca. 5 km a nord-ovest.

Il sito originale di Falerii (conosciuto in letteratura come ''Falerii Veteres'') è un ''plateau'', di circa 1100 metri per 400, non più elevato del territorio circostante (ca. 154 metri) ma separato da esso da gole profonde più di 60 m e collegato solo dal lato occidentale, che era potentemente fortificato con un terrapieno, mura in blocchi ed un fossato; il resto della città era difeso da pareti costruite sul margine superiore delle forre con blocchi rettangolari di [[tufo (roccia)|tufo]], di cui ancora esistono dei resti. I resti di un tempio sono stati trovati allo Scasato, verso la zona bassa della città antica, nel 1888; altri resti di templi sono stati trovati in altri scavi.
[[File:Kylix figure rosse 350 ac necropoli coste manone valle del tevere Civita Castellana Penn Museum MS3444.jpg|thumb|[[Kylix]] a figure rosse degli amanti 350 a.C. necropoli Coste di Manone nella [[valle del Tevere]], [[Falerii Veteres|Faleri Veteres]], conservata al Penn Museum|left|alt=]]
L'attribuzione di uno di questi a [[Giunone]] è certa. Queste costruzioni sacro erano di legno, con fini decorazioni in lastre di terracotta colorata. La presenza dunque di un tempio dedicato a Giunone, di epoca molto antica, è comunque attestata anche da fonti documentali di epoca romana.<ref>A Falerii in epoca romana, esista un tempio dedicato a Giunone, costruito sul modello di quello presente ad [[Argo (città antica)|Argo]], [[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], I 21.1</ref>
Numerose tombe tagliate nel tufo sono visibili da tutti i lati della città e vi sono state fatte scoperte importanti; molti oggetti provenienti sia dai templi che dalle tombe sono nel [[Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia|Museo di Villa Giulia]] a Roma. Ritrovamenti simili inoltre sono stati fatti a [[Calcata]], una decina di km a sud, a [[Area archeologica di Poggio Sommavilla|Poggio Sommavilla]]-[[Foglia (Magliano Sabina)|Foglia]] sulla direttrice della vabilta' arcaica del guado del [[Tevere]] alla foce del [[Treja]] e frontalmente alla necropoli Coste di Manone<ref>{{Cita web|url=https://www.penn.museum/sites/expedition/buried-in-the-height-of-fashion/|titolo=Expedition Magazine - Penn Museum|sito=www.penn.museum|accesso=2023-06-27}}</ref> a pochi chilometri a est da Falerii Veteres nella [[Valle del Tevere]], a [[Corchiano]] e [[Vignanello]] compresi in una ventina di chilometri a nord-ovest.

La [[via Flaminia]] non attraversava ''Falerii Veteres'' ed aveva due stazioni di posta nelle vicinanze, una ad Aquaviva, a circa 5&nbsp;km a sud est ed una a ''Aequum Faliscum''<ref>''Aequum'', ossia "pianura", "campo aperto"</ref>, ca. 6&nbsp;km a nord-nord-est; il secondo è molto probabilmente lo stesso sito falisco che G. Dennis ([http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Gazetteer/Places/Europe/Italy/_Periods/Roman/Archaic/Etruscan/_Texts/DENETR*/8.html ''Cities and Cemeteries of Etruria'']) identificava con [[Fescennium]].¿

== Sito archeologico ==

=== Falerii Veteres ===
I resti archeologici di Faleri Veteres si trovano nell'attuale centro storico di [[Civita Castellana]], in localita' Scasato<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=#ETRUa360. I santuari Falisci e l'Apollo dello Scasato|lingua=it-IT|accesso=2023-08-10|url=https://www.youtube.com/watch?v=7QqyyVcNDiE}}</ref> si trovano i resti del Tempio dello scasato, i cui reperti sono conservati al [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]], tra cui l'Apollo dello Scasato ispirato alla figura greca di [[Alessandro Magno]] e il [[Fegato di Falerii|Fegato di falerii]]. ll tempio dei Sassi caduti sul Rio Maggiore, il santuario di Celle, i cui resti del tempio dedicato a [[Giunone]] si trovano su un pianoro di tufo in localita' Celle a [[Civita Castellana]], sulla direttrice viaria arcaica che collegava Falerii Veteres al [[Tevere]] lungo la valle del [[Treja]] con i centri arcaici di [[Area archeologica di Poggio Sommavilla|Poggio Sommavilla]] e [[Foglia (Magliano Sabina)|Foglia]], in epoca romana alla viabilita' [[Via Tiberina|tiberina]] e alla [[via Flaminia]] che intersecava presso la localita' detta Muro del peccato, sostruzione che permetteva di oltrepassare l'altopiano dei Carcarasi<ref>Carta archeologica Falerii e la sua regione rilevata dai Sepolcreti, Mancinelli Scotti Francesco</ref> o Gargarassi in direzione [[Borghetto (Civita Castellana)|Borghetto]], dove ancora oggi è possibile vedere i resti della via basolata.<gallery>
File:Fegato in terracotta, falerii, tempio dello scasato, 310-300 ac ca.jpg|[[Fegato di Falerii]] in terracotta Tempio dello Scasato
File:Villa Giulia WLM 18 93.jpg|[[Apollo]] dello Scasato, 241 a.c. terracotta, [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]]
File:Busto_di_giunone,_terracotta,_falerii,_tempio_di_celle_sacro_a_giunone_curite,_380_ac_ca._02.jpg|alt=Giunone Quirite[8], 380 a.c. santuario di Celle, terracotta, Museo nazionale etrusco di Villa Giulia[9]|[[Giunone]] ''[[Quiriti|Quirite]]''<ref>O Curite, dalla parola in Lingua Sabellica (''Cures=Lancia''), come [[Cures Sabini]]</ref>, 380 a.c. santuario di Celle, terracotta, [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]]<ref>{{Cita web|url=https://m.facebook.com/VillaGiuliaRm/posts/3580530821962958/|titolo=Giunone Quirite al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia|sito=|lingua=it|accesso=2023-08-10}}</ref>
File:Etruscan terracotta female bust Ariadne 3rd BC.jpg|[[Arianna (mitologia)|Arianna]], III secolo a.C. da Falerii Veteres, terracotta, [[Museo del Louvre]], [[Parigi]]
File:Frontone, terracotta, falerii, santuario dello scasato, 310-300 ac ca. 02.jpg|Frontone del tempio dello Scasato, Faleri Veteres, terracotta, [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]]
File:Testa di sileno, terracotta, falerii, santuario dello scasato, 310-300 ac ca.jpg|Testa di [[sileno]], tempio dello Scasato, terracotta
File:Gorgoneion, terracotta, falerii, santuario dello scasato, 310-300 ac ca.jpg|[[Gorgoneion]], terracotta, tempio dello Scasato
File:Pittore di nazzano, cratere a calice con scene dell'ilioupersis, falerii, 350 ac ca.jpg|Cratere a Calice, [[ceramica a figure rosse]] attribuito al Pittore di Nazzano, scene dell'[[iliou persis]], necropoli di [[Falerii Veteres]] 350 A.c, [[Museo nazionale etrusco di Villa Giulia]]
File:Carta archeologica Poggio Sommavilla arcaica Flaminia Verga.jpg|Sostruzione del Muro del Peccato<ref>Carta archeologica, punto 15, Flaminia Verga</ref> Passo della signora altopiano Garganassi, [[via Flaminia]] romana<ref>Carta archeologica, punti 13, 14, 15, 16, 17, 18, Flaminia Verga</ref>, fiume [[Treja]], [[Valle del Tevere]]
File:Poggio Sommavilla arcaica possibili passi del tevere Stefania Q Gigli.jpg|Viabilita' arcaica, foce del [[Treja]], [[Valle del Tevere]]
</gallery>

=== Falerii Novi ===
Falerii Novi è dunque una città romana, situata a Faleri frazione del comune di [[Fabrica di Roma]] a circa metà strada tra Fabrica di Roma e [[Civita Castellana]].

Il sito archeologico di Falerii Novi è stato costruito dai romani su percorsi viabili in terra battuta di epoca arcaica falisca e repubblicana romana,  divenuta via Annia in epoca imperiale romana, oggi chiamata [[via Amerina]]<ref>Probabilmente il percorso della via Annia che collegava Faleri Novi ad Amelia venne chiamato Amerina</ref>, si diverticola dalla [[via Cassia]]; passando per ''Nepet'' (ora [[Nepi]]), per poi proseguire a nord incrociando Faleri Novi, per poi collegare [[Amelia (Italia)|Amelia]].

Il perimetro della città era di ca. 2400 metri, la sua forma è approssimativamente triangolare e le mura sono un esemplare notevolmente fine e ben conservato di architettura militare romana. C'erano circa 80 torrette, di cui circa 50 sono ancora conservate. Inoltre due delle porte, che erano otto, sono notevoli.

Delle costruzioni all'interno delle mura appena qualche cosa è stato scavato negli anni 70, quando comunque il foro ed il teatro (come anche, fuori delle mura, l'anfiteatro con arena che misurava 55 per 33 metri) erano stati del tutto scavati nel [[XIX secolo]].

Al'interno dei resti della città di Faleri Novi, si trova una costruzione romanica, la chiesa abbaziale cistercense di [[Santa Maria di Falleri]], costruita saccheggiando i resti archeologici di Faleri Novi, alla fine del [[XII secolo]] per iniziativa di monaci provenienti dalla Savoia. Al portale lavorarono anche alcuni marmorari della famiglia dei "Cosmati" che realizzarono anche diverse chiese in zona. <!--Gli scavi dell'800 hanno indicato che il reticolo della città intera potrebbe essere recuperato facilmente, benché le costruzioni abbiano sofferto la devastazione considerevole (''Notizie di scavi'', 1903, 14)  Recent excavations have shown that the plan of the whole city could easily be recovered, though the buildings have suffered considerable devastation (''Notizie di scavi'', 1903, 14).-->

Indagini con georadar eseguite nel 2020 da una équipe britannica hanno rivelato con precisione i luoghi e i contorni di moltissimi edifici e monumenti, oltre che il reticolo di strade della città stessa.<ref>https://www.repubblica.it/scienze/2020/06/10/news/i_georadar_scovano_falerii_novi_la_citta_romana_sepolta-258888053/</ref><ref>http://www.rainews.it/dl/rainews/media/il-georadar-vede-antica-citta-romana-senza-scavare-falerii-novi-6cd44bde-6752-499f-81e0-f0894c3d0bd9.html#foto-1</ref><ref>https://www.focus.it/cultura/storia/archeologia-col-radar-una-nuova-citta-romana</ref>
<gallery>
File:Santa Maria di Falleri 10.JPG|Le absidi della chiesa di Santa Maria di Falleri
File:Falerii Novi - Teatro 4.JPG|Resti del Foro di Falerii Novi
File:Falerii Novi - Mura 2.JPG|Resti delle mura di Falerii Novi
File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Fabrica di Roma, 1972) - BEIC 6358049.jpg|left|Le rovine della chiesa di Santa Maria di Falleri, per come si presentavano nel 1972 prima del restauro, in una foto di [[Paolo Monti]].
</gallery>
== Viabilita' antica ==
La via Annia, ritenuta dagli studiosi una strada vicinale del territorio [[falisco]], abbiamo testimonianza a nord di Roma, presso [[Civita Castellana]], da due iscrizioni, forse provenienti entrambe da Falerii Novi, i cui ruderi sono stati saccheggiati per secoli. La prima<ref>23 CIL XI 3083 = ILS 5373</ref>, di età augustea, ricorda che quattro Magistri Augustales una viam Augustam ab Via Annia extra portam ad Cereris silice sternendam curarunt pecunia sua pro ludis. La seconda, trasportata probabilmente da Falerii Novi a [[Campagnano di Roma|Campagnano]], dove la vide [[Ciriaco d'Ancona|Ciriaco d’Ancona]], attesta analogamente una viam Augustam a porta Cimina usque ad Anniam<ref>CIL XI 3126 = ILS 5374</ref>. I lavori sono dunque relativi ad una via processionale di importanza locale della colonia Iunonia Falisca a partire dall’asse viario centrale costituito dalla via Annia; la nuova arteria era stata denominata Augusta, forse perché vi si svolgevano le feste organizzate dagli Augustali in onore di Augusto. Sembra trattarsi della strada principale che attraversava l’abitato da ovest ad est, dalla porta occidentale o Cimina (ne esce una strada diretta verso il [[Monte Cimino|Mons Ciminius]]) alla porta orientale diretta ai santuari presso l’abitato distrutto di Falerii Veteres (Civita Castellana). Era pertanto ortogonale alla via Annia, che fu assunta come punto di partenza una volta per la sistemazione della metà est e una volta della metà ovest di questa via Augusta. A quest’ultima via Annia debbono riferirsi diversi documenti epigrafici relativi ai curatores viae Anniae, in quanto questa viene inserita in un fascio di strade dirette a nord di [[Roma]] e che venivano gestite normalmente in blocco.<ref>{{Cita web|url=http://www.federarcheo.it/wp-content/uploads/La_nuova_via_Annia_da_Roma_ad_Aquileia.pdf|titolo=Giovanni Uggeri: Journal of Ancient Topography XXII 2012, pag 135}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://archeologialazio.beniculturali.it/it/238/news/1442/presentati-i-risultati-degli-scavi-a-falerii-novi|titolo=Via Annia, Faleri Novi}}</ref>

== Infrastrutture e trasporti ==
Il sito archeologico di Faleri Novi è situato nelle immediate adiacenze della [[stazione di Faleri]], sulla [[ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo]].

==Note==
<references/>

== Voci correlate ==
* [[Museo archeologico dell'Agro Falisco|Museo Archeologico dell’Agro Falisco]]
* [[Narce]]
* [[Foglia (Magliano Sabina)|Foglia]]
* [[Area archeologica di Poggio Sommavilla]]
* [[Valle del Tevere]]

==Altri progetti==
{{interprogetto}}

==Collegamenti esterni==
* {{Treccani|l-italia-preromana-i-siti-falisci-falerii_(Il-Mondo-dell'Archeologia)|L'Italia preromana. I siti falisci: Falerii|autore=Paola Moscati (2004)}}
* {{cita web | 1 = http://www.arte-argomenti.org/schede/marmorari/falleri.html | 2 = L'abbazia di Santa Maria in Falleri | accesso = 22 aprile 2009 | dataarchivio = 25 gennaio 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170125002421/http://www.arte-argomenti.org/schede/marmorari/falleri.html | urlmorto = sì }}

{{Città romane della Regio VII Etruria}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Siti archeologici della provincia di Viterbo]]
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