Equilio

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Equilio (in latino Equilium) era un fiorente centro della Laguna Veneta, oggi scomparso, che sorgeva nel territorio dell'attuale comune di Jesolo.

Storia

Le Origini

L'isola di Equilio era abitata probabilmente da tempi antichissimi. Il toponimo, infatti, deriverebbe dal latino equus "cavallo" e sarebbe legato all'allevamento di cavalli, una delle principali attività a cui si dedicavano le popolazioni venetiche.

L'epoca Romana

I rapporti di amicizia tra i Veneti e i romani iniziarono già a partire dal III secolo a.C.. Era soprattutto un'alleanza per fronteggiare le popolazione dei Galli stanziate nella regione Cispadana. Nel 283 a.C. il Senato romano aveva stretto un patto con i Veneti ed i Galli Cenomani per rallentare l'invasione gallica). Probabilmente i contatti avevano avuto inizio più anticamente, già nel 390 a.C.: infatti, quando i Galli Senoni di Brenno occuparono la stessa Roma, fu forse proprio grazie ad un'azione diversiva dei Veneti che potrebbero essere stati costretti a venire a patti con i Romani.[1]

Per poter completare la sottomissione della Gallia cisalpina, Roma cominciò una vera e propria guerra di conquista, sempre sostenuta dai Veneti. È probabile che in questo momento storico i Veneti fossero legati ai Romani tramite amicitia, legame che era utilizzato soprattutto negli Stati ellenistici, e prevedeva la neutralità, che poteva diventare alleanza solo in via eccezionale.[2]

Nel II secolo a.C., Equilio seguì le sorti di tutta la Venetia e fu pacificamente assoggettata a Roma.

Caduta dell'Impero Romano

In seguito alla Caduta dell'Impero Romano d'Occidente, la località accolse i numerosi profughi fuggiti dalle invasioni barbariche che stavano facendo razzie nei centri dell'entroterra. La gran parte provenivano da Opitergium (l'attuale Oderzo), i quali fondarono anche la vicina Melidissa, poi Heraclia.

Medioevo

In seguito alla riconquista giustinianea, Equilio venne inclusa nella provincia Venezia marittima, entità che in seguito diede origine al Ducato di Venezia e quindi alla Serenissima.

Grazie alla sua particolare posizione, Equilio si trovò ad essere al centro dei commerci marittimi dell'area nord-adriatica: protetta dalla laguna, poté svilupparsi indisturbata, culminando con l'istituzione di una diocesi di Equilio. Tuttavia le problematiche non tardarono: iniziarono a uno scontro economico, politico e anche militare con la vicina Heraclia. Lo scontro nacque anche per decidere quale città dovesse essere il centro politico dell'intera area. Forse per questo nacquero differenze nelle alleanze: essendo Equilio roccaforte della fazione filo-longobarda (e poi filo-franca), mentre Heraclia rimaneva fedele a Bisanzio. Le battaglie tra le due città ebbero alterne fortune e molto spesso la sede ducale si spostava secondo le vittorie.

Questi scontri furono una delle cause che portarono allo spostamento della capitale della Venezia marittima e del Ducato a Malamocco e poi a Rivoalto e all'inizio della fase calante delle due città.

Decadenza

A partire dal IX secolo, anche questo centro cominciò a decadere. Le disastrose alluvioni del Piave avevano provocato gravi dissesti idrogeologici, con l'interramento delle lagune. Privata della naturale protezione, Equilio fu facile preda dei Franchi di Pipino. La città si spopolò rapidamente e l'aristocrazia locale si trasferì a Venezia. Nel 1466 fu soppressa anche la diocesi, incorporata al Patriarcato di Venezia.

Rinascita

Sul finire del XV secolo, grazie all'interessamento dei Soranzo con la costruzione di un canale che collegava il Sile al Piave, venne a riformarsi un piccolo centro abitato a qualche centinaia di metri dal centro dell'antica città. Il nuovo abitato prese il nome di Cavazuccherina e, dal 1930 riassunse il nome di Jesolo.

Zona Archeologica

Attualmente, sul luogo in cui sorgeva la città si trova la zona archeologica detta "Antiche Mura".

Note

  1. ^ Plutarco. De fortuna Romanorum. 12, 325.
  2. ^ Buchi e Cavalieri Manasse, p.20