Effetto Maxwell-Lodge

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L'effetto Maxwell-Lodge è un fenomeno di induzione elettromagnetica per cui una carica elettrica, posta nei pressi di un solenoide il cui campo varia lentamente, sperimenta una forza elettromotrice (f.e.m.) pur essendo il campo magnetico praticamente statico all'interno e nullo all'esterno. Può essere considerato un analogo classico dell'effetto Aharonov-Bohm, dove invece il campo è perfettamente statico all'interno e nullo all'esterno.

Compare in letteratura con questo nome in un articolo del 2008[1], facendo riferimento a un altro articolo del 1889 del fisico Oliver Lodge.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Considerando un solenoide infinito (solenoide ideale) con n spire per unità di lunghezza, su cui scorre una corrente , il campo magnetico al suo interno è

     (1)

mentre al suo esterno è nullo.

Dalla seconda e la terza equazione di Maxwell

e dalla definizione di potenziale magnetico e potenziale elettrico si ha:

che in assenza di cariche elettriche si riduce a

      (2)

Riprendendo la definizione originale di Maxwell sul potenziale vettore, secondo il quale sarebbe un vettore tale che la sua circuitazione lungo una curva chiusa è uguale al flusso di attraverso la superficie avente come bordo la suddetta curva[3], ossia

Solenoide e campo B con flusso attraverso superficie S di base l
,

si può calcolare la f.e.m. indotta, come fece Lodge nel suo articolo del 1889, considerando la linea chiusa attorno al solenoide, per comodità una circonferenza, e la superficie che ha come contorno. Supponendo il raggio del solenoide ed il raggio di , la superficie che lo attraversa è interessata da un flusso magnetico che è uguale alla circuitazione di : . Da ciò si ricava

.

Dalla (2) deriva che la f.e.m. è nulla per costante, ossia, per la (1), a corrente costante.

Se invece la corrente varia, la conseguente variazione di produce onde elettromagnetiche nello spazio circostante che possono indurre un f.e.m. fuori dal solenoide.

Se però la corrente varia lentamente ci si trova in una situazione quasi stazionaria in cui gli effetti radiativi sono trascurabili[4] e quindi, escluso , l'unica possibile causa della f.e.m. sembrerebbe .

Andamento del modulo di B in funzione della distanza dal centro del solenoide
Andamento del modulo di A in funzione della distanza dal centro del solenoide

È comunque possibile rifare i calcoli senza ricorrere all'introduzione del campo . Infatti, partendo dalla terza equazione di Maxwell, sopra riportata, e scrivendola in forma integrale, si ha

,

essendo trascurabile fuori dal solenoide. Quindi

.

Ciò non toglie che sia praticamente nullo nei punti in cui si manifesta la f.e.m.[5]

Interpretazione[modifica | modifica wikitesto]

Tenendo conto che il concetto di campo è stato introdotto in fisica per fare in modo che le azioni sugli oggetti siano sempre locali, ossia per contatto (diretto e mediato da un campo) e non tramite azione a distanza, come paventato da Albert Einstein nel paradosso EPR, il risultato dell'effetto Maxwell-Lodge, al pari dell'effetto Aharonov-Bohm sembra contraddittorio. Infatti, pur essendo il campo magnetico nullo all'esterno del solenoide e la radiazione elettromagnetica trascurabile, una carica di prova sperimenta la presenza di un campo elettrico indotto, pur essendo il campo magnetico nullo in tale punto.

Se non si vuole considerare il potenziale vettore , che nel contesto classico è sempre stato considerato un ausilio matematico[6], viene da chiedersi che cosa porti l'informazione sulla presenza del campo magnetico dall'interno del solenoide alla carica elettrica, sempre ricordando la trascurabilità degli effetti radiativi[4].

Ciò rimanda al caso quantistico nel quale Richard Feynman proclamava come realtà fisica[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. Rousseaux, R. Kofman, O. Minazzoli, The Maxwell-Lodge effect: significance of electromagnetic potentials in the classical theory, in The European Physical Journal D, vol. 49, settembre 2008, pp. 249–256, DOI:10.1140/epjd/e2008-00142-y.
  2. ^ Oliver Lodge, On an Electrostatic Field produced by varying Magnetic Induction, in The Philosophical magazine, vol. 27, 1889, pp. 469-479.
  3. ^ J. C. Maxwell, A treatise on electricity and magnetism, II, Oxford, Clarendon press, 1873, pp. 27-28.
  4. ^ a b The external magnetic field of a long solenoid, su fermi.la.asu.edu. URL consultato il 5 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2021).
  5. ^ G. Rousseaux, R. Kofman, O. Minazzoli, The Maxwell-Lodge effect: significance of electromagnetic potentials in the classical theory, in The European Physical Journal D, vol. 49, settembre 2008, pp. 249–256, DOI:10.1140/epjd/e2008-00142-y. In particolare fig.6, p. 6
  6. ^ Sara Barbieri, Michela Cavinato e Marco Giliberti, Riscoprire il potenziale vettore per ambientarlo nella scuola superiore (PDF), in The European Physical Journal, vol. 34, n. 15, 2013, DOI:10.1088/0143-0807/34/5/1209.
  7. ^ D. Goodstein, J. Goodstein, Richard Feynman and the History of Superconductivity, in Phys. Perspect., vol. 2, n. 30, 2000, p. 45.
    «What? Do you mean to tell me that I can tell you how

    much magnetic field there is inside of here by measuring currents through here and here – through wires which are entirely outside – through wires in which there is no magnetic field... In quantum mechanical interference experiments there can be situations in which classically there would be no expected influence whatever. But nevertheless there is an influence. Is it action at distance? No, A is

    as real as B-realer, whatever that means»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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