Ecco il mondo

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Ecco il mondo è un'aria tratta dall'atto secondo dell'opera Mefistofele di Arrigo Boito, su libretto del medesimo. Il testo riprende i versi intonati dal Gatto Mammone nel dramma di Goethe.

Il primo basso a cantarla è stato François-Marcel Junca. Altri grandi bassi sono stati Édouard de Reszke, Fyodor Chaliapin, Adamo Didur[1] e Samuel Ramey.

Voce principale: Mefistofele (opera).

«Mefistofele:

I

Ecco il mondo - vuoto e tondo
S'alza, scende - balza, splende
Fa carole - intorno al sole,
Trema, rugge - dà e disturgge .
Ora sterile, or fecondo
Ecco il mondo.

II

Sul suo grosso - antico dosso
V'è una schiatta - e sozza e matta,
Fiera, vile - ria sottile.
Che ad ogni ora - si divora
Dalla cima sino al fondo
Nel reo mondo.

III

Fola vana - è a lei Satàna
Riso e scherno - è a lei l'inferno
Scherno e riso - il Paradiso
Oh per Dio! - Che or rido anch'io
Nel pensar ciò che le ascondo...
Ecco il mondo.»

Siamo nella seconda scena del secondo atto dell'opera, dove Mefistofele mostra a Faust la notte del sabba classico. Gli stregoni e le streghe danzano intorno a lui. Mefistofele si lamenta, perché, essendo loro re, non ha una corona e uno scettro. Streghe e stregoni danzano e glieli portano. Allora Mefistofele dice:

«Ho soglio, ho scettro e despota
Son del mio regno fiero.
Ma voglio il mondo intero
Nel pugno mio serrar.»

Gli stregoni, dopo l'ennesima danza, gli portano un globo di vetro. Mefistofele allora si alza e canta questa canzone. Quando canta l'ultima strofa, infrange il globo di vetro per terra, suscitando una gioia selvaggia dentro gli stregoni, che sorgono ancora e ricominciano la ridda.

  1. ^ (RU) Баллада о мире ("Ecco il mondo...") (опера «Мефистофель», акт 2), su Мир русской грамзаписи. The World of Russian Records. URL consultato il 30 maggio 2018.
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