Discussione:Teorema di Haavelmo

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Considerazioni generali Questa pagina è imprecisa. Il teorema di Haavelmo non ha verifica empirica; è un puro costrutto teorico primo di impolicazioni di politica economica a differenza di quanto lascia intendere l'articolo.

Anche la teoria keynesiana è un costrutto teorico (vedi macroeconomia), non per questo è necessariamente falsa, ma fondata sulla logica e su una blanda matematica con una forte e potenziale implicazione in politica economica (eccome se c'è). Il fatto che il suddetto teorema possa non aver avuto verifica empirica (il che non è assolutamente detto...) può voler dire che nessuno l'abbia mai voluto veramente "provare"...--151.29.30.24 (msg) 00:05, 19 lug 2013 (CEST)[rispondi]

Riferimenti biliografici La pagina non riporta alcun riferimento bibliografico a sostegno delle tesi esposte.

Caratterizzazione politica L'assenza di una pagina corrispondente nelle edizioni straniere di wikipedia rende legittimo ritenere che questa pagina sia stata inserita artatamente per in modo da poter essere utilizzata a sostegno di tesi politiche nel dibattito presente sui blog e social media italiani. Questa pagina stata ripetutamente citata da esponenti neo-marxisti appartenenti a frange di estrema sinistra.

Mi sembra che la voce ora sia ben argomentata prendendo una parte di essa dalla voce teoria macroeconomica ed il signor Trygve Haavelmo è esistito eccome figurando anche come premio Nobel per l'economia. Aggiungo anche che TUTTE le considerazioni macroeconomiche derivano da costrutti teorici, anche detti modelli macroeconomici, fondati sulla logica e su una matematica anche elementare ed anche intrise di molto buon senso...Se ci pensa è pure banale come conclusione: se lo Stato non fa deficit sposta tutti gli investimenti su privati ed aziende anzichè su ulteriori incrementi della spesa pubblica e se non c'è evasione fiscale lo Stato riduce progressivamente il suo rapporto deficit/PIL.--151.28.51.220 (msg) 13:47, 17 nov 2012 (CET)[rispondi]

Francamente non ci trovo proprio nulla di marxista nel suddetto teorema. --151.29.30.24 (msg) 00:09, 19 lug 2013 (CEST)[rispondi]

affermazioni originali[modifica wikitesto]

sposto parte dell'incipit con giudizi non enciclopedici e originali:<Essenzialmente, imponendo che il bilancio dello Stato debba essere tenuto in pareggio (entrate = uscite), facendo cioè in modo che spesa pubblica e prelievo fiscale (o gettito) si eguaglino (deficit pubblico nullo), ne deriva che il moltiplicatore della spesa pubblica è uguale a 1, ovvero a ogni aumento di 1 euro della spesa pubblica corrisponde un aumento del PIL. Nella pratica, questo consentirebbe di sostenere un'economia in cui l'insieme della domanda è di provenienza pubblica ovvero finanziata dalla tassazione senza creare deficit e ulteriore debito pubblico. L'idea dunque che solo con il finanziamento della spesa pubblica in deficit (deficit spending keynesiano) si possa avere crescita economica è falso.

Una giustificazione sulla validità di tale teorema sta nel fatto che con il bilancio in pareggio non vi è appunto spesa pubblica per coprire un eventuale deficit pubblico ovvero per coprire debito pubblico e relativi interessi e tutta la spesa può essere utilizzata per favorire la crescita. Oltre all'indubbio vantaggio di gestire un bilancio pubblico in pareggio, ciò non toglie che una quota parte del sistema economico possa sostenersi anche per mezzo di finanziamenti privati (es. in ricerca e sviluppo per creare innovazione oppure investimenti in attività produttive), indipendentemente dall'agire statale.>--Blablato (msg) 21:16, 19 set 2021 (CEST)[rispondi]